

Cibo e Benessere: è vero che siamo quello che mangiamo?
È vero che l'uomo è ciò che mangia? Che relazione c'è tra cibo e benessere? Basta nutrirsi per sopravvivere, o c'è di più? Scopriamolo insieme con Marco Mazzini e la medicina tradizionale cinese!
Il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach ha intitolato una delle sue opere più influenti e innovative dell’Ottocento “L’uomo è ciò che mangia“. Malgrado il titolo racchiuda concetti molto più profondi e articolati di quello che questa semplice frase afferma, non è sbagliato però ritenere che queste parole riassumano una banale ma concreta verità.
Feuerbach credeva nell’unità psicofisica dell’uomo, affermando come mente e corpo siano parti di un’unica entità e che entrambe abbiano un’importanza “vitale” per l’integrità, il benessere e l’evoluzione dell’essere umano. Senza addentrarci troppo in concetti filosofici, è facile affermare come in fondo questa frase rispecchi esattamente quella che è la realtà.
L’alimentazione è sempre stata la base fondamentale per la crescita e lo sviluppo dell’uomo, ed è sempre stato il fulcro della sopravvivenza stessa: iniziamo a nutrirci da quando siamo ancora nel ventre materno e continuiamo a farlo per tutta la vita, in un continuo processo di assimilazione e trasformazione senza il quale non potrebbe esserci la vita stessa.
Nutrirsi per sopravvivere: basta questo?
Il cibo però non è importante solo perché garante della nostra sopravvivenza, ma assume un ruolo fondamentale per molteplici aspetti della nostra integrità psicofisica. Non basta mangiare per sopravvivere, ma è assolutamente importante nutrirsi bene, mangiando in modo adeguato e assumendo tutte le proprietà che il nostro organismo necessita per mantenere il giusto equilibrio tra integrità fisica e integrità mentale.
Purtroppo al giorno d’oggi mangiare bene è diventato sempre più difficile: la vita è più frenetica, si ha meno tempo, si mangia spesso fuori casa e il concetto di fast food va sempre più consolidandosi nella società moderna. Inoltre anche la qualità del cibo è diventata altalenante a causa dei processi chimici ed industriali che ormai fanno parte della produzione del mercato alimentare, che purtroppo abbassano la qualità del cibo e spesso arrecano danno al nostro corpo.
L’importanza del mangiare bene e sano è ancora oggi troppo sottovalutata, in quanto non ci rendiamo conto di come l’alimentazione sia in grado di influire drasticamente sulla qualità del nostro corpo e della nostra mente, connubio fondamentale che costituisce la nostra integrità e la nostra essenza.
Alimentazione bioenergetica, cibo e benessere.
Come tutti noi sappiamo, ogni alimento possiede delle peculiari proprietà in grado di influenzare radicalmente il nostro ritmo bioenergetico: alcuni alimenti sono in grado di prevenire disturbi e malattie, altri sono fondamentali per lo sviluppo fisico e metabolico, altri donano energia e vitalità, altri ancora influenzano radicalmente la nostra psiche e la nostra mente.
Malgrado questi concetti facciano parte della nostra cultura (soprattutto nella cultura culinaria italiana), ancora oggi vengono troppo sottovalutati, non rendendoci conto di come l’alimentazione giochi un ruolo fondamentale nella prevenzione delle malattie, di come il cibo sia in grado di modificare radicalmente il nostro organismo, di come influisca sul nostro equilibrio mentale ed emozionale.
Ed è proprio su questi concetti che si basa l’Alimentazione Bioenergetica, una disciplina olistica che trova le sue radici nella Naturopatia e nella medicina tradizionale cinese. Ogni alimento possiede la propria caratteristica e, dalla giusta combinazione di questi, si è in grado di ripristinare adeguatamente il nostro equilibrio bioenergetico, donandoci energia e vitalità, combattendo tutti i problemi derivanti da una scorretta alimentazione (cefalea, emicrania, dermatiti, gonfiore ecc) e prevenendo gli scompensi nutrizionali portatori di malattie e malessere.
Il sapore Piccante: un ottimo mezzo per combattere il freddo
Nella Medicina Tradizionale Cinese, i Sapori degli alimenti sono di fondamentale importanza per gli effetti che producono sulla salute della persona.
Questa antica disciplina pone le sue basi sui Cinque Movimenti: Acqua, Legno, Fuoco, Terra e Metallo. Ognuno di questi movimenti è associato ad un sapore, una stagione e ad un organo specifico. L’ Acqua è associata al Rene, all’inverno e al Sapore salato; il Legno è associato al Fegato, alla primavera e al sapore acido; il Fuoco è associato al Cuore, all’estate e al Sapore amaro; la Terra è associata alla Milza, alla tarda estate e al sapore dolce; il Metallo è associato al Polmone, all’autunno e al sapore Piccante. I sapori rappresentano la parte più yin, più profonda dell’alimento, pertanto essi hanno un forte impatto sulla nostra energia Yin, sulla nostra essenza, la nostra cosiddetta forma.
Come tutto in medicina cinese, anche i sapori si dividono in Yin e Yang. I sapori Yang tendono a diffondere, esteriorizzare e portare in alto l’energia, mentre i sapori Yin tendono a condensare e portare all’interno il Qi (energia). Può capitare di trovare alimenti che hanno più sapori, ad esempio, la pesca è sia dolce yang che acido yin. In questo caso la sua azione energetica la valuteremo nella globalità: essendo due sapori che producono liquidi, verrà considerata Yin. Ci sono poi alimenti che hanno sapori eccessivi e tossici per il nostro corpo, uno di questi è lo zucchero bianco. E’ considerato “nocivo” in quanto porta un’eccessiva umidità all’interno del nostro organismo. Come avrete capito la questione “alimentazione” per gli orientali è totalmente diversa dal modo in cui la concepiamo noi occidentali, a partire proprio dalla concezione dei sapori. A questo punto un pò di confusione e smarrimento sono del tutto leciti. Perciò vogliamo rassicurarvi un attimo, evitando di smantellare altre certezze e fornendo un dato certo ed inconfutabile. Anche per gli orientali, come per noi occidentali, chi si occupa di riconoscere i sapori è la lingua. Eh già! Questa cosa è uguale. Ma il funzionamento, come starete già pensando, non è proprio lo stesso. Infatti cosa succede una volta che mettiamo in bocca un alimento, secondo i principi della medicina tradizionale? La lingua è associata alla Milza e al Cuore. La milza si occupa di riconoscere il sapore e di inviarlo all’Elemento e organo di competenza: Salato – Acqua – Rene; Acido – Legno – Fegato; Amaro – Fuoco – Cuore; Dolce – Terra – Milza – Pancreas; Piccante – Metallo – Polmone. Il Cuore invece, si occupa di distinguere la diversa intensità dello stesso sapore, per esempio distingue il dolce dello zucchero dal dolce del miele, o il piccante del peperoncino dal piccante della cipolla.
Ma non è finita qui. Ogni singolo sapore può avere a sua volta una diversa Natura (fredda, fresca, neutra, tiepida e calda), esempio: il peperoncino è di Sapore piccante e ha Natura calda, mentre il sedano pur essendo di Sapore piccante ha una Natura fresca. Ovviamente ‘impatto energetico all’interno del nostro organismo dei due alimenti cambierà notevolmente. Adesso concentriamoci esclusivamente sui Sapori.
Siamo in autunno e abbiamo visto che questa stagione è abbinata al movimento Metallo, il cui sapore è il Piccante ed ha come organo associato,non a caso, il Polmone.
Iniziamo quindi ad approfondire la tematica “Sapori” proprio dal Piccante. Come spesso accade quando si parla di piccante, il primo alimento che viene in mente è il peperoncino, ma non è esattamente così. L’alimentazione bioenergetica associa il Piccante ad una vasta gamma di alimenti. Eccone alcuni: grano o frumento (germogli), miglio, aglio, cipolla, crescione, daikon, ravanello, peperone rosso, rapa, rucola, scalogno, porro, sedano, mandarino cinese, seme di finocchio, allora, aneto, anice, anice stellato, basilico, cannella, cappero, cardamomo, chiodi di garofano, coriandolo, finocchio selvatico, maggiorana, menta, noce moscata, olio di soia, origano, pepe, rosmarino, salvia, semi senape, timo,
zafferano, zenzero, grappa e vino rosso. Se questi non sono di vostro gradimento, ci sono altri alimenti definiti “leggermente piccanti”: cavolo, rapa, cavolo verza, finocchio, ortica, pistacchio, formaggio di capra, aceto di sidro, prezzemolo e tiglio.
Ma perché dovremmo utilizzare il sapore piccante in autunno?
Cosa è meglio mangiare in Autunno scoprilo qui
Il Piccante è un sapore Yang. Lo yang in medicina tradizionale cinese è il movimento e tutto ciò che sta in alto. Il Piccante muove questo tipo di energia, yang appunto, tende cioè a esteriorizzare, a muovere i liquidi portandoli in superficie. Smuove e dinamizza. Perciò sarà utile per muovere e disperdere tutti i liquidi che ristagnano, come ad esempio muco o catarro. Tonifica il Fegato che ama la dispersione, umidifica i Reni perché lo assorbono velocemente e aiuta il Polmone. Attenzione però a non consumarne in eccesso! Troppo piccante infatti contrae i muscoli, rovina le unghie, ferisce la pelle ma soprattutto l’eccesso del sapore Piccante può determinare un’insufficienza energetica del Cuore.
Perciò sì al Piccante ma nella giusta misura!
Conosciamo meglio Marco Mazzini, autore di tutti questi preziosi consigli alimentari
Ringraziamo Marco Mazzini per i preziosi consigli sull’alimentazione che fornisce al nostro portale. Marco Mazzini è Maestro Shiatsu e esperto di Medicina Tradizionale Cinese e Alimentazione Bioenergetica secondo i canoni della Dietetica Tradizionale Cinese. Dalla Primavera del 2014 collabora con Maria Elisa Rossi Casciaro al progetto “Arcobaleno in cucina, cucinare con Gioia”, con relativa pubblicazione di un blog corredato da foto e ricette. Sempre con Maria Elisa Rossi Casciaro da maggio 2015 inizia la collaborazione con Wall Street International. Nel mese di Aprile 2016 inizia la collaborazione con il Magazine di Rosanna Lambertucci “Più sani, più belli”. Ed infine dal 2016 collabora col nostro portale Phedros Holistic Network. A gennaio 2017 ha pubblicato articoli sul portale online di “Scienza e Conoscenza”, ed. Macrolibrarsi. È docente presso il Centro di Formazione professionale Progetto Più Vita
APPROFONDISCI L’ARGOMENTO >>> Alimentazione Bioenergetica e Coaching Bio-Nutrizionale.
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