

Che cosa sono la Metasomatica e il Massaggio del sé
In questa intervista, Francesco Ruiz ci spiega che cos’è la Metasomatica come progetto che vuole sviluppare un’ elevazione spirituale partendo dal corpo fisico. Metasomatica letteralmente significa: trasformazione spirituale del corpo fisico. Questo è il progetto, il contenitore. Nel progetto, c’è il Massaggio del Sé. Il Massaggio del Sé, è un massaggio carnale, corporeo, sensoriale. che porta consapevolezza.
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Trascrizione del video:
Qual è la differenza tra la metasomatica e il massaggio del Sé?
F: Metasomatica è il contenitore. E’ un progetto in realtà che vuole sviluppare un’ elevazione spirituale partendo dal corpo fisico. Metasomatica letteralmente significa: trasformazione spirituale del corpo fisico. Questo è il progetto. Nel progetto, c’è il massaggio del sé. Il massaggio del Sé, è un massaggio veramente carnale, corporeo, sensoriale.
Lo spunto è uno spunto psicologico, senza dubbio. Però poi l’obiettivo, il senso, non è quello di riabilitare fisicamente una persona ma è quello di avvicinarla a processi di pensiero molto sottili, molto profondi che poi si elevano in un senso proprio alchemico di trasformazione del materiale. Questo è il progetto ambizioso, presuntuoso.
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Come avviene il massaggio del sé?
C’è qualcosa che puoi raccontare con le parole, anche se poi non sono lo strumento migliore?
F: Certo senza dubbio! La mia formazione umana e professionale incomincia tanti anni fa con mia madre che era una pranoterapeuta e allora con lei ho incominciato a percepire le energie sottili nel contatto con le persone, poi da lì si è sviluppato quello che sono io, quindi la mia vocazione che è una vocazione di contatto corporeo. Ho studiato negli Stati Uniti, quindi l’approccio californiano del massaggio mi è piaciuto tantissimo e l’ho fatto mio tanto poi da
rielaborarlo con delle teorie che poi ho aggiunto. In realtà io non insegno niente di nuovo,
questo è quello con cui mi piace esordire quando comincio qualche informazione. Perché
non c’è niente di nuovo, è solamente una riscoperta di quello che uno già ha dentro. E’ una facilitazione per l’accesso a processi interiori più sottili, più profondi che poi possono anche portare verso l’elevazione, perché poi quel processo di elevazione non si può controllare, non si può dire “ok adesso metto in atto questa tecnica per arrivare a…”.
E’ come la meditazione, se avviene l’illuminazione avviene non c’è altra possibilità. L’indirizzo sì, quello si può dare, cioè porre delle basi abbastanza solide nelle quali poi ci si possa muovere e si possa andare un po’ oltre.
Per fare questo bisogna curare qualche ferita. Il massaggio del sé, può essere proprio questo: può essere la cura delle ferite empatiche. Allora quando nel processo dello sviluppo, ma anche nel concepimento stesso, non c’è un contenitore talmente forte, talmente accogliente, si può correre il rischio di svilupparsi con delle ferite.
Le tre ferite interiori
Queste ferite sono principalmente tre: la ferita del cuore, la ferita dell’intelligenza e la ferita del volere dialogico.
La ferita del cuore è facilmente intuibile perché è una ferita affettiva.
La ferita dell’intelligenza è un po’ più sottile. I processi di pensiero sono direttamente collegati con le emozioni. Le emozioni sono la base. Sono la base di quello di come possiamo interagire con l’ambiente con le altre persone e come possiamo andare verso una nostra personale affermazione come esseri umani.
La ferita del volere dialogico, segue un pochino queste tre perché poi lo scambio umano, la relazione è fondamentale. Senza relazione non andiamo da nessuna parte, siamo esseri che
hanno bisogno delle relazioni e delle persone Mi piace citare Buber, come filosofo, perché tratta questo tema “io non sono io senza il tu”. Il Tu è fondamentale. Il confronto è lo sguardo,
sono gli occhi e la voce è il contatto. E’ un altro da me, è un’alterità che è fondamentale per la mia identità. Quindi la relazione è fondamentale. Il massaggio del sé è un massaggio ortodosso, nel senso che si utilizza un tavolo da massaggio, si cosparge il corpo di olio e
ci sono impastamenti, frizioni, stiramenti, che appartengono alla tradizione del massaggio.
L’obiettivo, come ti dicevo prima, non è tanto quello della riabilitazione ma è quello della liberazione di queste ferite, del completamento di queste ferite
C’è una fase di dialogo per individuare la ferita prima del massaggio del sé?
Sì, prima c’è un colloquio senza dubbio. Posso un po’ intuire, posso anche conoscere, perché poi, ho avuto questo come insegnamento: le persone raccontano tutto, basta saperle ascoltare. Se poi ci mettiamo del nostro nell’ascolto, ci mettiamo la nostra proiezione, allora non ascoltiamo più e ci incastriamo in concetti che non ci fanno più vedere l’altro. Qui ritorna il senso della relazione, che è fondamentale: io devo vederti, devo ascoltarti, ti devo sentire. Allora in quel sentire, posso percepire e posso anche abbastanza precisamente. anche in modo proprio sottile, preciso e viscerale, posso percepire quali possono essere le tue ferite. Ma al di là di ciò che io posso conoscere di te, poi nel massaggio del sé ti si offre un sostegno e il sostegno è proprio la sospensione del giudizio. Nella sospensione del giudizio, la persona che riceve, può più facilmente accedere alla sua personale interiorità, al suo nucleo del sé. Ecco che l’empatia diventa lo strumento principale del massaggio del sé e la sequenza, l’olio, sono tutti pretesti per far sì che la persona, che sta ricevendo, possa accedere alla sua interiorità. Da lì poi il passaggio verso una spiritualità individuale, può esserci come non può esserci, perché comunque ognuno parte da una base.
Ognuno ha il suo percorso.
Non si può prevedere questo. Si può solamente facilitare. L’importante è la tendenza al “non giudizio”. Chiaramente è una tendenza, perché la sospensione completa del giudizio, penso sia un po’ difficile da raggiungere.
Può bastare una sola seduta per accendere un qualcosa, anche se poi non sai dove va?
F: O pensi che sia più importante intraprendere un percorso di una serie di massaggi, per arrivare a un qualche beneficio tangibile, anche se ovviamente non c’è una regola fissa.
Allora il discorso qui si amplia, perché effettivamente le persone, i miei pazienti che hanno ricevuto un solo massaggio incominciano a stare bene, cominciano a percepire qualcosa. Tanto più la ferita è profonda e tanto più tempo ci vuole E’ anche difficile individuare quanto tempo sia necessario, però sicuramente l’ ideale sarebbe un percorso di crescita personale.
Io lo intendo proprio in questo modo: è una crescita. Dove può portare non si sa, però
arrivano da me delle persone con dei sintomi. I sintomi non sono altro che il segnale di una frizione interiore, qualcosa che dentro non funziona. Abbattere il sintomo è anche abbastanza
semplice, poi mantenere quello stato di benessere per tanto tempo e far sì che sia un costituente della sua esistenza ci vuole un po’ più di tempo.
Eliminare la sofferenza corporea
D’altronde in questa esistenza abbiamo due variabili, il tempo e lo spazio che non possiamo prevaricare.
V: Col nostro corpo no.
F: Col nostro corpo no. Infatti il desiderio, mio personale, ma anche di tante altre persone è proprio quello di eliminare quella che è la sofferenza corporea. La sofferenza del mangiare, bere, dormire, doversi riposare, dover togliere il dolore fisico, del dolore muscolare, del dolore fisiologico, del dolore morale. Tutto questo è incastrato in qualcosa che è fisico, in qualcosa che è concreto, che è materiale.
Metasomatica tende verso questa liberazione. E’ una tendenza chiaramente.
V: Personalmente mi piace molto l’idea di partire dal corpo e andare verso l’alto, perché spesso molte delle discipline, che ho un po’ conosciuto, anche se non profondamente ma in qualche modo ho attraversato e conosciuto, c’è un po’ la tendenza a partire dall’alto e andare verso il basso. Quindi effettivamente è bello secondo me, anche proprio parlando per le persone che magari vedranno questo video, l’idea che ci sono dei metodi che lavorano in una direzione, altri che lavorano nell’altra e che sicuramente sono tutti validi, perché c’è un’integrazione. Se uno riesce più cose si fanno alla fine meglio è.
F. Io sono affascinato dai maestri spirituali, perché la maggior parte sono veramente profondi e alti. Per quello che mi riguarda, io sono invece un pò più carnale, io parto proprio dal corpo fisico ma la tendenza il desiderio è proprio quello di arrivare lì, in alto.
V: Ed è bello che ci sono tante strade. La tua dimostrazione è che le strade sono tante, valide tutte, che non ce n’è una sola e magari ciascuno di noi ha la possibilità di scoprire quella più in risonanza con sé stesso. Ci sarà chi preferisce questa, chi preferisce un’altra. Tutte fanno sicuramente bene.
V: Dove si può avere questo massaggio? Bisogna venire tutti a San Benedetto del Tronto e fare la coda presso di te o tu fai qualcosa fuori?
F: In questi anni ho avuto la fortuna di poter condividere con altre persone, allievi, che hanno appreso il metodo de massaggio del sé. Ho allievi a Milano, a Lodi, a Mestre, a Terracina.
Ho allievi un po’ distribuiti in giro per l’Italia.
V: Chi fosse interessato può scriverci a info@phedros.com e poi lo indirizziamo verso la persona giusta.
F: si certo senza dubbio!
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V: Invece chi sta nella tua zona, che ripetiamo è San Benedetto del Tronto, magari può avere questo privilegio.
F: Volevo dire un’ultima cosa. La metasomatica è un viaggio dell’eroe Nel senso che è un modo di arrivare alla conoscenza archetipica, alla conoscenza dell’archetipo che ci abita. Forse si arriva proprio a percepire qualsiasi tipo di archetipo che ci abita. Questo è un pochino l’idea, l’ ambizione della Metasomatica. E’ un metodo che non è completo, non è terminato ma si nutre di tutto quello che può essere conosciuto, di tutti gli accessi teorici e pratici, perché qualsiasi strumento, come dicevi tu prima, può essere utile per accedere per arrivare ad uno stato elevato di benessere, di amore, di pace, di luce. Questa è Metasomatica
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