

Amore finito, prova d’amore
Qualsiasi relazione ha uno scopo superiore: le nostre anime si incontrano per un motivo.
Se qualcuno mi fa soffrire durante una relazione vuol dire che attraverso questa sofferenza ho modo di apprendere lezioni importanti per me.
La nostra crescita nella vita, la nostra evoluzione avviene attraverso l'imparare che cos'è l'amore vero.
Amore finito: una prova d’amore per imparare ad amare incondizionatamente
A pensarci bene la maggior parte delle prove – a parte quelle economiche che hanno altro scopo e sono relative alla fiducia nella nostra capacità di essere abbondanti e avere abbondanza – il resto sono tutte prove d’amore. Anche i litigi con fratelli, cugini, parenti sono tutte prove d’amore.
Se soffro vuol dire che c’è qualcosa dentro di me che ha bisogno di evolvere per imparare cos’è l’amore vero, che non è soltanto dire sì all’altro e poi non riuscire a mantenere la promessa.
La sofferenza che si prova dentro certe relazioni nasconde un grande regalo, ovvero la consapevolezza che stiamo imparando ad amare. Stai imparando cos’è l’amore vero!
Le situazioni che viviamo nascondono l’insegnamento di un altro tipo di amore, fatto di accettazione totale, l’amore incondizionato.
La consapevolezza porta a riconoscere che i difetti o le difficoltà dell’altro risuonano con noi e stimolano la nostra stessa sofferenza perché siamo interconnessi e le prove che vive o che ha vissuto il partner – anche nei casi di violenza con ferite molto profonde e quindi probabilmente emozionalmente intensi – risvegliano, riattivano qualcosa che risuona in noi e che abbiamo il compito di elaborare per noi stessi.
Perché finisce un amore? Era destino?
Spesso siamo spinti inconsciamente a voler salvare l’altro senza capire che noi non possiamo salvare gli altri.
Noi possiamo salvare solo noi stessi e così facendo aiutiamo gli altri.
Inoltre se gli altri ci chiedono aiuto li possiamo aiutare, ma se non ce lo chiedono non li possiamo aiutare.
Stai soffrendo per la fine di una relazione: cosa devi imparare?
Tornando al te che soffri per un amore finito.
La prima cosa da imparare è che lei o lui non è cattivo, ma sei tu ad aver attirato questa situazione. Hai attirato questa situazione inconsciamente perché hai preso su di te un karma precedente che non ti appartiene. Magari la tua bisnonna ha avuto relazioni simili e non è riuscita a elaborare la sofferenza, per cui le sue memorie karmiche sono passate a te.
Quindi occorre capire che magari ti sei ritrovato/a a portare avanti delle storie che non ti appartengono, che appartengono ai tuoi avi, senza neanche sapere cosa loro hanno vissuto. Dentro di te però questo è scritto e questa cosa agisce per te attraverso pensieri e convinzioni che si attivano automaticamente.
La sofferenza ha sempre uno scopo.
Se, come abbiamo detto, lo scopo della sofferenza è imparare cos’è l’amore vero, il secondo passo da fare è imparare a stare bene da soli. Quando si è in grado di stare bene da soli si può riuscire ad amare l’altro.
Se stai male perché l’altro/a ti manca, c’è qualcosa che va risolto in te a livello di capacità di amare te stesso e stare bene.
Si possono fare esercizi per questo, soprattutto con la meditazione, sono tutti esercizi per andare sul piano dell’anima con l’immaginazione. L’anima non è in un piano fisicamente diverso, perché è dentro di noi: noi siamo l’anima. Ovviamente non parliamo di un piano fisico ma vibrazionale.
Quando siamo troppo concentrati sulla sofferenza e sul dolore siamo vibrazionalmente sul piano della personalità, dell’ego e lontani dalla nostra anima.
La nostra anima sta sempre bene perché è collegata col piano divino, con la nostra scintilla divina.
Se stiamo male significa che siamo troppo vicini al nostro ego e quindi ai nostri bisogni più materiali, più densi, che vengono percepiti dalla mente inferiore, quella che ha sempre bisogno di avere ragione.
Nella vita dobbiamo decidere se vogliamo avere ragione o essere felici
Quando siamo troppo sbilanciati sul voler avere ragione vuol dire che non siamo sul piano dell’anima, perché l’anima non vuole aver ragione, l’anima vuol solo amare, vuole dare amore e basta, non ha neanche bisogno di riceverlo, perché nel momento in cui lo dà sa che torna sicuramente, è già connessa all’amore.
Non si può versare il thè da una teiera vuota.
Se sei nel bisogno dell’amore, prova a vedere il tuo cuore come una teiera. C’è un proverbio cinese che dice “non si può versare il thè da una teiera vuota”.
Tu sei una teiera che devi riempire con il tuo amore e quando è piena di amore sarà in grado di dare amore.
Se invece ti svuoti continuamente di amore non puoi distribuirlo più e non è che lo puoi andare a chiedere in giro – “scusa mi dai un po’ del tuo amore ?”, sarebbe come chiedere alla tazza di thè di riversare il contenuto nella teiera.
Scoprire il senso della sofferenza è la chiave per smettere di soffrire
Le meditazioni per migliorare una relazione ti aiutano proprio a fare questo. Ti aiutano a riempire la tua teiera, a salire vibrazionalmente, a ricontattare la tua anima e quindi a dare amore a questa persona nonostante tutto, ad amarla così, a volerle bene così.
Siccome lavori sul piano dell’anima praticamente tu stai andando al di là dello spazio e del tempo quindi non c’è un problema di “mi vuole bene o non mi vuole bene” perché sei sul piano superiore, quello in cui eravate prima di nascere tutte e due.
Vi conoscevate già, per cui con le meditazioni stai solo ristabilendo che tu vuoi dare amore, che vuoi amare te stessa e dare amore incondizionato e quindi il partner a livello telepatico riceverà queste informazioni senza bisogno di dire niente di persona.
Scopri come migliorare una relazione esistente!
Si romperà il muro energetico che vi separa. Ma non è che lo rompi perché tu fai qualcosa, lo rompi perché tu hai cambiato la tua energia e non hai più l’emozione di essere stato abbandonato.
Scopri il senso della sofferenza che provi e nel momento in cui questo succede, come per miracolo l’altra persona si può riattivare e cercarti oppure possono succedere altre cose belle.
A quel punto sarà importante essere liberi dal bisogno di tornare insieme, per essere nella posizione di dare amore, non di chiederlo.
Se invece ti accorgi di provare ancora attaccamento e ricominci a pensare “mi chiama, non mi chiama…” allora vuol dire che sei tornato di nuovo indietro.
Il lavoro interiore è quello di aprirti a “ succeda quello che deve succedere” , “ tutto può succedere, che torniamo insieme oppure no” Nel tempo si impara a volere bene in maniera incondizionata.
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