

Tema natale e ferita emozionale da tradimento e ingiustizia: il caso di Sabrina
La ferita da tradimento e da ingiustizia attraverso la lettura del tema natale di Sabrina.
Guarda il video del tema natale e ferita da ingiustizia qui:
Viviana “Ciao Sabrina, allora so che vuoi sapere qualcosa riguardo le tue ferite emozionali”.
Sabrina: “Ciao Viviana, sì!”
Viviana: “Qui ho il tuo tema natale: la tua ferita principale è il tradimento, ma parleremo anche dell’ingiustizia”.
La ferita da tradimento
“Questa è una ferita che tu vivi sia sul piano della personalità cioè della tua vita sia come ereditarietà familiare: ci sono state probabilmente delle storie abbastanza difficili nella tua famiglia, nelle generazioni prima di te, di persone che hanno tradito. Può essere un tradimento di ideali, non necessariamente un tradimento nella coppia, però per come è disposto il tuo tema natale, ci sono state delle storie di famiglie che si sono disfatte, ricostruite, figli che magari arrivavano anche da genitori diversi, che hanno fatto più di una famiglia. È possibile una cosa così nel passato?”
Sabrina: “I miei genitori sono divorziati, ci sono stati tradimenti. Ma ho due sorelle dagli stessi genitori, non da padre o madre diversi”.
Viviana: “Per quanto riguarda i tuoi nonni o bisnonni?”.
Sabrina: “Il mio nonno tradiva molto la mia nonna, ma non ha avuto figli fuori dal matrimonio da quello che sappiamo noi”.
Viviana: “Tu comunque sei a conoscenza di queste cose, tante volte invece capita che ci siano segreti in famiglia. Siccome tu hai la ferita da tradimento, tu hai deciso come anima di sperimentarla ancora in questa vita, forse anche per aiutare la tua famiglia ad evolvere. Hai deciso di attivare una forma di guarigione di questa ferita che passa proprio da provare una sorta di senso di colpa, perché tu probabilmente hai provato dei forti sensi di colpa anche per tradimenti non commessi, perché ce l’hai come ereditarietà, ti senti con il rischio di poter tradire, ti fa già stare male solo l’idea, anche se non lo fai”.
“Però la tua direzione ci parla anche di una purificazione da questa ferita. Per semplificare possiamo dividere la tua vita in due parti: all’inizio magari eri più istintivamente predisposta a tradire le persone, le situazioni. Poi con il tempo ha cominciato a capire un valore nella fedeltà e hai iniziato a dare importanza al valore opposto. Tu hai proprio questo ruolo di purificare la ferita e quindi di farla in qualche modo attenuare. Le studiose Barbara Brennan e Lise Bourbeau hanno scritto dei magnifici libri sulle ferite emozionali e ti invito a leggerli”.
La maschera del controllore
“La Bourbeau spiega che chi ha questa sensazione di essere traditore mette una specie di maschera nella vita che chiama ‘la maschera del controllore’: la persona non si fida tanto di nessuno perché teme di essere tradita, teme se stessa e gli altri e quindi in qualche modo spreca una parte del suo tempo a controllare che non succeda, come se ci fosse la possibilità di impedirlo e questo chiaramente viene fatto inconsciamente”.
“Magari si vanno a verificare i telefoni del fidanzato, oppure si controllano delle situazioni per esser sicuri di sapere sempre quello che succede, ma l’idea è quella che non serve a niente controllare, è proprio una maschera, perché ci impedisce in realtà di evolvere. L’evoluzione passa attraverso l’accettazione di questa ferita e la comprensione che è una nostra ferita, che non sono gli altri che ci vogliano tradire, ma che siamo noi che stiamo elaborando qualcosa che è tutto nostro”.
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“Una bella frase che dice anche la Bourbeau a questo proposito è che quando noi finalmente smettiamo di controllare o di andare a vedere chi ha ragione e chi ha sbagliato e chi ha tradito per primo, chi ha tradito dopo, iniziamo ad accettare tutto come parte del nostro percorso. Nel momento in cui noi ci arrendiamo incomincia a svanire la necessità di fare questo tipo di esperienze e ci si libera da questa ossessione che fa solo stare male”.
Conferma del tema natale di Sabrina della sua ferita
“Mi puoi confermare queste cose che ti sto dicendo senza raccontare se non vuoi cose troppo personali?”
Sabrina: “Sì ho capito molto bene questa cosa, ad oggi ritengo che la fedeltà sia molto importante. Sono sposata da 12 anni. Ma vedendo tutta la storia, la mia famiglia e tutto il passato ci sono stati proprio tanti tradimenti, tante situazioni così e anche quando era più giovane non avevo questo atteggiamento fedele, perché avevo vissuto una cosa totalmente diversa”.
Viviana: “Certo, magari preferivi tradire per prima per evitare di essere tradita”.
Sabrina: “Sì e anche non legarsi, non permettersi di avere un qualcuno legato al tuo cuore per la paura di essere tradita, e così non era una relazione vera”.
Viviana: “Infatti così magari t’impedivi d’avere un amore profondo”.
Sabrina: “Esattamente, per proteggermi”.
Viviana: “Hai capito poi che eri tu che in qualche modo ti facevi del male da sola con questo meccanismo”.
Sabrina: “Esattamente”.
Viviana: ” Quindi adesso hai proprio fatto la scelta di andare nella direzione opposta, di fidarti, quindi ti sei arresa in qualche modo, hai fatto quello che dice la Barbara Brennan, ‘io mi arrendo ora, non voglio più combattere contro o a favore del tradimento, mi arrendo e cerco di fare meglio che posso'”.
Sabrina: “Esatto, apro il cuore per quello, é quello che deve accadere accade no?”.
Viviana: “Tu ti arrendi a quello che deve accadere, bravissima e facendo così vedi, sono quanti anni? 12 già. Questa è stata una tua ferita che in qualche modo è già compresa e già hai elaborato abbastanza, perché non hai più questa paura di essere tradita adesso, ti viene solo ogni tanto”.
Sabrina: “No. Accadeva quando ero giovane e non avevo sufficiente autostima e amore per me stessa. Oggi sto facendo un percorso diverso, perché ho trovato l’amore in me. Non è una cosa che sta fuori di noi.”
La ferita da ingiustizia
Viviana: “Parliamo dell’altra ferita: è sempre importante per te, però è meno profonda perché non è una ferita che comporta ereditarietà di famiglia o dell’anima, è più una ferita tua personale: è la ferita dell’ingiustizia”.
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Viviana: “Hai delle sorelle?”
Sabrina: “Due sorelle più giovani, io sono la più grande.”
Viviana: “Hai avuto l’impressione che i tuoi genitori facessero delle preferenze per te e tu ti sentivi un po’ in colpa perché eri trattata meglio, oppure le sorelle avevano un po’ questa sensazione che tu fossi la più brava, quella che faceva sempre giusto mentre gli altri sbagliavano di più?”
Sabrina: “È vero si, io mi sentivo in colpa, perché non mi piaceva questa differenza e mi mettevo un po’ nei panni delle mie sorelle, perché era nel mio atteggiamento. Io non mi sentivo bene, perché immaginavo come loro si sentissero.
Viviana: “Loro ti dicevano qualcosa o non te lo dicevano?”
Sabrina: “I miei genitori si. Mia madre aveva un riguardo maggiore per me, poi nel tempo è cambiata e si è legata di più a mia sorella. Mio padre è sempre stato più legato a me, ma non era una cosa che mi faceva stare bene”.
Viviana: “Hai sperimentato l’ingiustizia al contrario, l’ingiustizia in senso di essere trattata meglio, però anche questa è dolorosa: sta male anche chi si sente in qualche modo di aver ricevuto qualcosa di più o quando si fanno questi confronti soprattutto in famiglia. Quindi questa è una ferita che si attiva più tardi di tutte, perché il concetto di ingiustizia si impara un pochino più avanti, durante la pubertà quando si creano i bisogni di fare qualcosa fuori dalla famiglia. Magari viene dato più a te che ad un altro è la maschera è quella di diventare guerrieri, per difendere, per fare giustizia. Tu hai figli?”
Sabrina: “No, ancora no”.
Viviana: “L’idea tua è che quando ti trovi in una situazione anche fuori dalla famiglia ormai, dove vedi che c’è qualcosa che non va, che c’è un’ingiustizia, ti viene subito voglia di andare a difendere, di fare qualcosa, intervenire e questa è la tua ferita e soprattutto, però questo non è il modo migliore per evolvere, andare a fare la battaglia. Anche qui sempre la Brenner dice che quando si vive l’ingiustizia si crea una situazione di doppiezza dentro di noi dove siamo un po’ incapaci di fare delle scelte, diventa difficile scegliere, perché è come se ci dicessimo da soli che dobbiamo stare o di qua o di là, come nell’ipotesi di separazione dei genitori: come si fa a chiedere a un ragazzo di scegliere con quale genitore stare? È difficile. Quindi si crea quella situazione di difficoltà, ma in realtà te la porti dietro tutta la vita, non so se tu hai dovuto scegliere genitore quando si sono separati”.
Sabrina: “ Non ho dovuto scegliere perché avevo la consapevolezza da piccola che entrambi avessero le loro colpe”.
Viviana: “Sei stata molto brava in questo. L’idea che suggerisce la Brennan quando si ha questo tipo di ferita e di non mettersi nell’atteggiamento di doversi schierare a difesa di qualcuno, ma di mettersi al di sopra e di pensare in termini di amore, cioè di amare la situazione che si è creata in modo da sciogliere l’ingiustizia, utilizzando invece l’energia dell’amore, cioè mettendoci amore, amando tutte e due le parti, non solo una o non combattendo per fare prevalere una sull’altra, ma mandando amore alla situazione affinché si risolva all’ingiustizia”.
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Sabrina: “Con i miei genitori genitori non ho scelto, ma spesso in situazioni di ‘ingiustizia’ sono intervenuta. Oggi riesco a stare fuori, se la persona mi chiede io mi esprimo ma altrimenti se non mi chiede io ho imparato a starne fuori”.
Viviana: “Perché sai che c’è la legge spirituale che dice che non possiamo aiutare gli altri se non ce lo chiedono, brava”.
Sabrina: “Da giovane riuscivo molto bene ad immedesimarmi negli altri, a vivere ciò che gli altri vivono”.
Viviana: “Essendo proprio la tua ferita questa cosa la vivi in maniera più amplificata rispetto ad altri”.
La crescita attraverso la consapevolezza della ferita
Viviana: “Questa ferita ti aiuta a crescere e quindi tu adesso in qualche modo hai già capito come farlo. Dicono che questa ferità dia delle forme rigide al corpo, io invece ti vedo morbida”.
Sabrina: “Rigidità no, ma ho avuto molti problemi al collo. Avevo anche tanti problemi nell’esprimere me stessa, e ciò mi dava rigidità nella zona del collo. Ho fatto un percorso per riuscire ad esprimere me stessa e a sbloccarmi”.
Viviana: “Tra l’altro il chakra della gola è collegato con l’ingiustizia quindi c’è anche la libertà di espressione come soluzione, cioè trovare una forma di espressione, forma di guarigione della della ferita da ingiustizia, esprimere le idee, sentirsi serena nel poter dire la propria visione. Lise Bourbeau mostra addirittura uno schema della struttura fisica ed è una struttura fisica molto più rigida di quella che hai tu, perché tu quindi probabilmente senti di più la ferita da tradimento che quella dell’ingiustizia, dato che non vi è questa forte manifestazione fisica che solitamente invece abbiamo. È come se lavorasse sempre dentro di noi e plasmasse anche la materia densa”.
Viviana: “L’ingiustizia per di più è qualcosa di più maschile ed il tradimento invece è più collegato al femminile. Allora la ferita da tradimento per te è stata più pesante e difficile da elaborare”.
Sabrina: “È bello vedersi cambiare negli anni, si impara tanto quando lasciamo andare le situazioni che ci fanno stare male”.
Viviana: “Complimenti per il lavoro che stai facendo”.
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