Viviana: “Ciao Giancarlo siamo arrivati al terzo video. Nell’ultimo abbiamo parlato della questione di se il mondo olistico in alcune occasioni unisce o separa, e in questa invece vogliamo un po’ affrontare il punto di vista di chi non si definisce prettamente appartenente al mondo olistico, ma ci guarda un po’ da fuori e magari ci critica”.

Cos’è la pop spirituality

“Abbiamo visto insieme questa nuova terminologia che è stata coniata: “la pop spirituality”, con cui appunto si muovono delle critiche. Di cosa si tratta?

Giancarlo: “A questo vocabolo sono stato introdotto poco tempo fa, non lo conoscevo e tra l’altro non si trova nulla in italiano. Ho trovato delle informazioni e degli articoli interessanti in inglese e praticamente questo termine è stato coniato da persone che dicono ‘guardate che la spiritualità è una cosa importante, una cosa seria, è un percorso che non si può vendere o ottenere in modo molto semplice'”.

“Si rischia di cercare di vendere l’illuminazione con un paio di corsi e quattro libri letti in croce e di dare l’idea quindi alle persone di poter risolvere non solo i propri problemi ma contestualmente ottenere l’illuminazione, banalizzando in realtà un argomento molto consistente”.

Viviana: “Dal mio punto di vista credo che la crescita di interessi verso i temi della spiritualità porta naturalmente verso il concetto di pop. Una volta la spiritualità era al dominio di pochi e adesso fortunatamente si allargano queste conoscenze nel senso che molte più persone se ne occupano”.

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“Personalmente vedo positivamente il fatto che ci possano essere anche dei corsi facilmente acquistabili o delle situazioni che aprono a questi concetti persone che magari non sono alla ricerca di un percorso profondissimo o come dici tu dell’illuminazione, ma semplicemente vogliono migliorare la loro vita”.

“Io sono convinta che anche una piccolissima apertura, una piccolissima luce che si apre dentro una persona, è un passaggio importante a livello globale, perché alla fine l’unione la otteniamo quando abbiamo tante persone che incominciano a fare un piccolo passo avanti”.

“Ciascuno parte dal suo livello e ci saranno sempre quelli delle élite spirituale che lavorano su altissimi livelli; però è anche bello immaginare che l’accesso sia più facile a certi argomenti”.

Un’osservazione del mondo scientifico dogmatico

Giancarlo: “Condivido. Scoprire che si ha un potere personale è un meccanismo di unione verso se stessi: è la propria capacità di riuscire a manifestare quello che vogliamo”.

“Cambiando se stessi si cambia il mondo, ma per creare cambiamenti bisogna uscire dai dogmi scientifici. Tutte le volte che abbiamo superato le nostre credenze la nostra visione si è allargata, come quando si è scoperto che il Sole fosse al centro dell’Universo. L’unione porta più conoscenza”. 

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Ci stiamo facendo delle domande, chi nell’ambiente si sta facendo domande, guarda caso spesso mosso all’idea di unire, ad esempio è stato uno degli assilli di Einstein riuscir a trovare una teoria unificante, non c’è riuscito ma ha aperto la strada e ha sostenuto la storia che altri stanno portando avanti ora.

Viviana: “Diciamo che alla fine non esiste un mondo olistico che unisce o un mondo scientifico che separa, ma ci sono delle tendenze separative da entrambe le parti, ma anche delle tendenze di unione da entrambe le parti”.

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