
Legge di attrazione, libero arbitrio e convinzioni limitanti
Ecco finalmente, dopo lunga attesa, il prosieguo dell’articolo su destino, libero arbitrio e legge di attrazione.
Si trattano temi molto discussi e sentiti da tutti e da sempre.
Questo testo è la trascrizione della seconda parte di un video registrato durante una conferenza online in diretta che parla di destino, di fato, ombra e convinzioni limitanti, per dare la possibilità di fare il punto su questi concetti spesso vaghi e confusi tra loro.
In particolare, in questa seconda parte, spiego cosa sono le convinzioni limitanti, come riconoscerle e trasformarle.
Convinzioni limitanti
Sto formulando la mia domanda all’universo: desidero fortemente qualcosa come faccio a sapere che è nel mio destino?
Una prima risposta posso fornirla dando questo suggerimento. Quando si chiede qualcosa all’Universo è sicuramente sempre meglio chiedere le qualità superiori come pace, amore, serenità, sicurezza.
Quando chiediamo le qualità superiori vuole dire che intendiamo allinearci vibrazionalmente a queste e che le modalità in cui si materializzeranno nella nostra vita, saranno tali da procurarci proprio quelle emozioni. Pertanto lasceremo la manifestazione materiale completamente nelle mani dell’Universo, della mente universale, esercitando in questo modo la legge del distacco.
Quindi quando noi chiediamo le qualità superiori siamo sempre nel giusto, non sbagliamo mai anche perché nessuno credo possa avere sensazioni negative o emozioni negative chiedendo amore o pace.
Se invece esprimendo un desiderio provo emozioni negative, cosa vuol dire?
Ciò accade, per esempio, quando facciamo delle richieste più specifiche. Lì bisogna fare attenzione perché entra in gioco il disegno divino, al quale non possiamo sostituirci.
Noi possiamo chiedere qualcosa ma la modalità in cui questa cosa ci viene data non possiamo deciderla completamente. Altrimenti, vorrebbe dire che non abbiamo un destino e che non c’è niente al di fuori di noi che ci controlla e ci incanala in quella che è la nostra rotta.
Per capire meglio cosa voglio dire faccio un esempio. Noi siamo come una cellula del nostro corpo. Se io sono una cellula del fegato il mio fato è quello, non posso chiedere di essere una cellula del cervello.
Allo stesso tempo non posso chiedere delle cose che siano contro la mia funzione specifica nell’ambito del fegato. Noi tutti abbiamo una funzione specifica in questo mondo e dobbiamo imparare attraverso il dialogo, il contatto con la nostra anima a capire chi siamo veramente e soprattutto chi dobbiamo diventare.
Ecco il destino è quello che dobbiamo diventare, quello che siamo oggi è il frutto del nostro fato e di ciò cheabbiamo scelto fin qui, ora dobbiamo capire cosa dobbiamo diventare.
Se non abbiamo nessun tipo di attenzione e cura nel capire chi siamo veramente e che cosa vogliamo diventare e chiediamo per esempio di diventare il presidente degli Stati Uniti, stiamo chiedendo di essere qualcun altro.
In questo caso non tenere conto di chi siamo ci porterà a formulare richieste che sono sicuramente fuori dal nostro destino.
Io non potrei mai essere Madonna anche se mi metto a ballare, a fare 10.000 corsi di danza. Per cui nel momento in cui chiedo di diventare una ballerina fenomenale, è possibile che io riceva un’emozione negativa. Ecco in quel momento si tratta di capire se questa emozione negativa mi viene data dalla mia anima, che mi dice “guarda che non sei mica sulla rotta del tuo destino!” o se invece si tratta di una convinzione limitante.
Come riconoscere una convinzione limitante
Come facciamo a sapere se l’emozione negativa che scaturisce da un desiderio sta a indicare che siamo fuori dalla rotta del nostro destino o è una convinzione limitante?
Si fa così. Ci colleghiamo con la nostra anima, su Phedros trovate diverse meditazioni gratuite per imparare a collegarci con la nostra anima.
Entrando in contatto con il nostro Sé superiore (che è la parte di noi che ci unisce alla nostra anima e che ci consente di dialogare con lei, sul suo piano superiore) riusciamo a ricevere dei messaggi molto più chiari in riferimento al nostro desiderio. Così riusciamo a capire se il desiderio è nel nostro destino oppure no.
La nostra anima quando ci parla è molto chiara: se ci manda un’emozione negativa ci fa capire che c’è qualcosa che non va, perché lo sentiamo dentro di noi ed è un messaggio che arriva dal profondo.
Se invece la vocina che sentiamo è di basso livello, dirà frasi del tipo “tu non ce la farai mai perché sei sfigata!”… Quella è una modalità di dialogo appartenente all’ego, a una parte di noi subconscia, che ci sta dicendo che abbiamo una convinzione limitante che ci sta impedendo di ottenere la vita che vogliamo, di fare quello che vogliamo.
Quindi occorre stare molto attenti a capire quale voce ci sta parlando. Per questo dobbiamo usare la nostra intuizione.
Così come siamo bravissimi quando incontriamo una persona per strada a decidere che ci piace perché la sentiamo nel cuore o no, dobbiamo applicare lo stesso metodo con le nostre voci interiori.
Lo sappiamo sempre quando la voce che sentiamo dentro è una voce alta o una voce che ci vuole solo boicottare e far del male.
Se la voce ci dice: “ non puoi diventare una ballerina perché sei sfigata o perché nella tua famiglia nessuno ha mai ballato!”. Ecco questa è una convinzione limitante.
Se è questo il messaggio bisogna fermarsi.
Cos’è una convinzione limitante?
La convinzione limitante fa parte di quel bagaglio di programmazione che ci stiamo portando dietro, il famoso karma, dalla nostra famiglia, dai nostri avi, dalle altre vite. Non importa quello in cui credete, vite parallele, future, passate va bene tutto perché l’anima non ha tempo, il prima e il dopo non fa differenza.
La convinzione limitante è quindi una programmazione datata, che non ci serve più. E cosa si fa quando c’è un programma sbagliato che gira sul pc? Si chiama il tecnico e si fa aggiornare il software.
Così dobbiamo fare noi. Da bravi tecnici e programmatori del computer, quando c’è una stringa di errore in un programma di un computer, dobbiamo aprirlo e correggere la stringa. In questo modo il programma riprende a funzionare.
Come si corregge una convinzione limitante?
Esistono delle tecniche guidate per farlo. Una di quelle che suggerisco è PSYCH-K®, perché l’ho sperimentata su me stessa. Ce ne sono altre come il Theta Healing®.
Sono tecniche che si possono imparare con corsi brevi per poterle applicare da soli. Certo ci vuole pazienza per impararle e poi provare e riprovare.
Quando ho capito che la vocina che mi parla mi sta dicendo cose brutte per boicottarmi, allora io decido razionalmente di voler cambiare questa credenza limitante.
Le credenze limitanti agiscono automaticamente nelle nostre vite, facendoci combinare grandi disastri. Noi crediamo di fare qualcosa con tanta passione e tanto amore e poi ci ritroviamo che abbiamo combinato dei guai. Questo perché il nostro subconscio è più forte di noi e ha fatto sì di farci dare una facciata contro il muro, proprio a causa della convinzione limitante che ci impedisce di progredire.
Quindi prendiamo in mano la situazione e modifichiamo la convinzione limitante.
La prima cosa da fare è affermare il contrario di quello che dice la vocina. Tornando all’esempio della ballerina dire: “Io posso imparare a ballare molto bene”.
Si usano i test kinesiologici per capire e testare se quell’affermazione la riteniamo vera o no. Se dentro di noi c’è la convinzione che è difficile imparare a ballare, devo modificarla in “io imparo a ballare”.
Il corpo è la nostra macchina della verità, a seconda della sua risposta capisco se ciò che penso è vero o no, quindi quale delle convinzioni è vera.
Importante è non usare mai frasi al negativo. Il “non” deve sparire dalle frasi che diciamo e pensiamo.
I bilanciamenti
I metodi che possiamo utilizzare sono PSYCH-K® o il Theta Healing®) che lavorano sul profondo.
Vi consiglio di rivolgervi a un esperto, perché chiaramente non si può fare tutto da soli. Potete prenotare qui una seduta di PSYCH-K e qui una seduta di Theta Healing®
Abbiate fiducia nel fatto che è possibile riuscire a modificare queste vocine interiori boicottanti.
Quando sarete riusciti a sistemarle l’importante sarà verificare cosa cambierà nella vostra vita giorno per giorno e ringraziare l’Universo. Sapete che il nostro subconscio è come un bambino. Quindi dobbiamo sempre ringraziare, festeggiare, congratularci per essere stati bravi.
Su Phedros trovate diversi corsi e meditazioni guidate a pagamento o gratuite che vi aiutano a lavorare direttamente andando sul piano dell’anima, entrando così nel campo di azione della legge di pura potenzialità, che è la legge che sta alla base della legge di attrazione. Con questa legge si sale di livello dalla terza alla quarta dimensione, dove tutto è possibile e si può cominciare a creare la realtà partendo da lì.
Cosa è importante ricordare sempre, applicando le leggi universali?
- L’unica cosa che è l’imprescindibile è stabilire un contatto con la propria anima, perché lì c’è tutta la saggezza, tutta la conoscenza. Niente altro è obbligatorio.
Non avete bisogno di saperlo mentalmente, il giochino di conoscere mentalmente è un trucco per soddisfare l’ego.
A volte è utile capire le cose mentalmente, perché la mente così si tranquillizza.Se diamo da mangiare e da bere alla nostra mente, lei poi è serena e sa che quello che facciamo senza di lei è per il nostro e il suo bene. Altrimenti la mente può diventare il nostro peggior nemico. La mente è uno strumento importante e dobbiamo imparare a integrarla nei nostri esercizi.
Quando fate gli esercizi per la legge di attrazione, ascoltate le emozioni che provate. Se l’emozione è positiva, potete andare avanti come dei treni, non avete bisogno di niente e potete chiedere tutto ciò che volete.
- Chiedere è infatti la prima legge spirituale poiché nulla può essere dato se non viene chiesto.
Questo è vero per il mondo dello spirito verso di noi ed è vero per noi verso le altre persone.
Attenzione non fare quelli che corrono dietro agli altri per dargli qualcosa perché state violando una legge spirituale. Se qualcuno vuole qualcosa da voi, ve lo deve chiedere.
- Dal nostro destino non possiamo uscire, possiamo solo decidere se viverlo con gioia o con tristezza e disperazione, ma la direzione energetica è quella. Essa si presenta come un’ombra, per questo motivo sembra spaventoso.
Ma se noi lo trasformiamo in luce e lo integriamo diventa meraviglioso e quando siamo sul destino è come prendere l’autostrada, si fila via lisci.
Se siamo sulla rotta giusta del nostro destino è come se avessimo a disposizione una Bentley che ci porta a Roma. Possiamo viaggiare nel massimo del comfort, l’importante è controllare di non uscire dalla rotta e di non fare scelte sbagliate.
In ogni istante noi scegliamo la vita che vogliamo vivere. Mentre decido di girarmi a destra, o di bere un bicchiere d’acqua, ho già cambiato vita. Il nostro destino lo facciamo in ogni istante della nostra vita e lo facciamo con le piccolissime scelte.
Per questo si dice di vivere presente e di concentrarsi sullo stare bene.
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