
Manifestare i Desideri 3: La Legge del Permettere
In questo articolo trovi un riassunto della lezione n. 3 del Corso Manifestare i Desideri, sulla Legge del Permettere. Se vuoi assistere alla lezione completa guarda il video qui sopra
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La Legge del Permettere
La Legge del Permettere è la terza Legge Universale e in pratica quello che è importante fare, sempre nel momento in cui decidiamo di esprimere un desiderio è capirla e applicarla.
Permettere vuol dire lasciare che le cose, le persone siano come devono essere, è un principio di non azione di non resistenza. Noi purtroppo siamo abituati nella nostra società ad agire sempre, cioè non pensiamo neanche, abbiamo questa fretta di fare le cose, senza neanche aver pensato bene cosa vogliamo fare.
Alle volte creiamo anche delle situazioni incredibili, mettiamo su situazioni, ci fidanziamo, facciamo delle società, iniziamo dei lavori senza aver fatto nessun tipo di lavoro interiore, semplicemente perché c’è un’opportunità la prendiamo facciamo questo è il nostro modo normale di comportarci. Ma così non funziona, perché così continuiamo a creare dal nostro subconscio, quindi in automatico.
Abbiamo visto che prima di fare qualsiasi azione, oltre alla Legge di Attrazione, c’è la Legge di Creazione Intenzionale che dice “io decido cosa voglio quindi creo intenzionalmente” e adesso è molto importante conoscere la Legge del Permettere.
I tre modi di applicare la legge del permettere
Il primo è permettere agli altri di essere quello che sono, questa non è facilissima perché vuol dire accettare assolutamente le persone così come sono senza volerle cambiare. Vale quando stiamo lavorando sulle relazioni, però anche sul lavoro, quando c’è da ottenere un risultato economico, magari c’è bisogno della collaborazione delle persone, e il fatto di criticarle parlarne male a dargli degli attributi negativi dire, quello lì non capisce niente, quell’altro è sbagliato, sino addirittura arriviamo a dire delle parolacce è contro la Legge del Permettere.
Ogni volta che diciamo qualcosa di negativo su una persona ricordiamoci che stiamo violando una Legge dell’Universo e quindi non stiamo andando nella direzione della gioia, ma sicuramente ci stiamo creando qualcosa di negativo verso di noi, attenzione alle parole.
Il secondo punto è permettere a me stesso di essere ciò che sono, quando noi facciamo tutti questi esercizi sull’autostima e l’amore per se stessi, è perché è importantissimo, perché la nostra vita prenda la piega giusta e perché creiamo consapevolmente ciò che desideriamo nella gioia, che noi pensiamo di noi di essere ok, “io sono ok”, non sono sbagliata.
Se continuiamo a dire “io sono scema, io ho sbagliato nel passato, ma come faccio adesso, ma vedi io sono sempre quella che…”, stiamo andando contro la legge universale del permettere, vuol dire che stiamo creando una vita brutta, una vita negativa, quindi “permetto me stessa di essere ciò che sono, ciò che sono adesso è giusto così, da qui io parto e faccio dei cambiamenti vibrazionali e spirituali per arrivare a essere una persona che vibra più alto e quindi può creare una vita migliore”.
Terzo punto, permettere all’Universo di fare il suo lavoro, cioè di farci arrivare quello che abbiamo chiesto, quante volte noi facciamo una domanda all’Universo e poi non permettiamo che di consegnarci quello che abbiamo chiesto, perché ci inseriamo noi a voler fare noi il suo lavoro! Per esempio, chiediamo di incontrare un uomo fantastico. Benissimo, chiedo di incontrarlo e non faccio più niente, quando mi arriverà l’ispirazione al momento giusto farò l’azione che mi dice l’universo.
Ma non mi metto a fare delle azioni senza prima aver espresso molto bene il mio desiderio con la vibrazione giusta, senza aver elaborato tutto ciò che viene richiesto a livello di Leggi Universali, senza essermi assicurata di non violarle. Metterci subito a fare qualcosa è la prima violazione che facciamo, siamo contro le Leggi dell’Universo, ci stiamo inserendo in mezzo, perché stiamo decidendo noi in quale modo l’Universo ci deve far arrivare quella cosa.
Quindi questa è una cosa fondamentale, non si agisce se prima non si hanno le idee chiare, si è fatta chiarezza, si fa domanda l’Universo, avendo raggiunto la vibrazione alta e quando si è fatta la domanda, lasciamo andare e permettiamo all’universo di farci arrivare ciò che abbiamo chiesto.
Quando arriva un’ispirazione o un segnale molto forte che dobbiamo agire fuori allora sì che agiamo, perché è chiaro che noi non possiamo non agire, che è importante l’azione, ma è meglio non agire per ansia o per mancanza, perché quello non farà altro che creare altre situazioni negative.
Quindi, quando è che siamo in contrasto con la Legge del Permettere?
E’ molto importante capire che quando crediamo che una persona debba pensare una certa cosa siamo in contrasto e non allineati con la legge del permettere, quando crediamo che una persona debba pensare, sentirsi, credere o agire, secondo quello che noi riteniamo giusto e quando pensiamo che gli altri debbano essere come diciamo noi, ci impedisce di essere liberi.
Questo riguardo ai primi due punti, cioè permettere agli altri di essere quello che sono e permettere a me stesso di essere ciò che sono, il terzo aspetto della Legge del Permettere è permettere all’Universo di farci arrivare ciò che desideriamo.
E quando è che non la applichiamo?
Quando desideriamo qualcosa dell’Universo ma sentiamo emozioni negative, quando noi sentiamo emozioni negative riguardo a un desiderio, stiamo bloccando la sua manifestazione, e c’è un processo molto bello che delega al direttore e che si trova nella presentazione del corso “Cercatori”
Valentina (alluna del Corso) fa delle affermazioni e dice: per capire se è il momento giusto per agire bisogna ascoltarsi e capire se parte da una sensazione piacevole o se parte da ansia o mancanza.
E’ abbastanza giusto ma direi ancora più di così, se mi permetti, non è che dobbiamo capire se è il momento giusto per agire, questa è la mente che parla, che sta dicendo: io voglio sapere quando è il momento giusto per agire.
La cosa fatta bene è che non è mai il momento giusto per agire, se chi vuole agire è la mente, perché è lei che sta decidendo, vuole sapere quando è il momento.
Quando è il momento di agire
Il momento è quando arriva l’intuizione o arriva il segnale, quindi bisogna ascoltarsi, bisogna aspettare il segnale e quando arriva il segnale si agisce, il segnale può essere un sogno, una persona che ci invita, una mail che arriva e ci chiede di reagire, c’è qualcosa di molto pratico, fino a che non arriva il segnale è inutile spingere per forzare la mano.
Le emozioni negative
Il concetto delle emozioni negative invece è da valutare nel momento in cui noi abbiamo già fatto la domanda e ci rendiamo conto che sentiamo emozioni negative, ma indipendentemente dall’azione.
Quando cominciamo a dire: “sì ho fatto la domanda però non ci credo che questa cosa si verificherà, io ho pensato che magari arriva tra una settimana ma invece è tra un mese”… quando vogliamo stabilire una scadenza precisa.
Noi nella domanda all’Universo possiamo dire entro un anno, entro un mese, entro due settimane, possiamo mettere una tempistica, che abbia senso, però è molto importante non essere attaccati con questa tempistica, qui però entriamo già nelle Leggi che non abbiamo ancora fatto, quindi vorrei aspettare alle prossime lezioni e voglio fare una a una.
Diciamo che il permettere non è rispettato quando noi desideriamo qualcosa ma sentiamo anche che dentro di noi ripetiamo delle frasi negative tipo: si ma io sono troppo vecchia, e quante donne, sempre sono troppo vecchia per avere una relazione… questa è una emozione negativa, una visione negativa, è contro la Legge di Permettere sia sul secondo punto permettere a me stesso di essere ciò che sono, sia sul terzo punto, come fa l’Universo a mandarci l’uomo della nostra vita se noi pensiamo di essere troppo vecchie, stiamo bloccando la manifestazione.
Il Manager dell’Universo
In questo caso c’è questo bellissimo processo che è molto facile che nel libro di Abraham Hicks, l’hanno tradotta in italiano ditelo al direttore, invece a me piace chiamarlo manager dell’Universo, perché lo tradotto io dall’inglese, in inglese era Universal manager a me piaceva molto e l’ho sempre tradotto da sola così e io lo chiamo Manager dell’Universo, voi scegliete come vi pare.
Potete dire direttore, il direttore sarebbe la Legge di Attrazione e io dico: Manager dell’Universo, fai in modo che questa cosa succeda… cioè, quando sentiamo l’emozione negativa immaginiamo di avere qualcuno che lavora per noi è che noi siamo il capo dell’azienda e invece di sentire la preoccupazione che non succeda, chiamiamo uno dei nostri manager.
Il manager è la Legge di Attrazione, gli diciamo: fai in modo che questa cosa succeda, prosegue su questo modo di vivere mi raccomando, affido a te il compito e lo lasciamo andare e ci comportiamo come fa un bravo amministratore delegato che chiama il direttore gli dici quello che devo fare, poi non va ogni due minuti a controllare quello che sta facendo, aspetta che sia lui a tornare a dirli guardi le do un aggiornamento sul progetto e allora ascolta, ma finché non viene ad aggiornare sul progetto lui si occupa di altro.
Quindi deleghiamo al manager dell’Universo che ci porti il desiderio e ci occupiamo di altro meno ci preoccupiamo e meglio è, se siamo capaci di visualizzare positivo, di vedere la cosa e di sentire che la cosa come se ce l’avessimo già, piuttosto che essere nella preoccupazione è meglio non pensarci del tutto e aspettare che arrivi il segnale.
E quando arriva la preoccupazione dire manager dell’Universo pensaci tu, dopodiché per attivare questa legge chiaramente è molto importante sapere a che livello siamo sulla scala delle emozioni e rivedere poi le nostre intenzioni e i nostri desideri, nel senso che possiamo in qualche modo ripeterli non è che una volta che l’abbiamo espresso non si può più leggere un’altra volta però non si fa più la domanda ufficiale all’Universo, si legge la nostra intenzione per riconfermarla dentro di noi il nostro desiderio.
Questa è la scala delle emozioni , questa qui la trovate di più anche nelle presentazioni di cui vi parlavo prima, ci sono le emozioni che vibrano alte e quelle che vibrano basse. Dove dal 1 al 10 la paura e il dolore vale 1 e da 1 a 10 si sale fino al numero 10 che è la gioia, la conoscenza, l’amore, la gratitudine.
È bene sapere dove siamo e se siamo nella parte bassa, cioè dalla paura alla noia, cioè dalla 22 alla 8 salendo è meglio non fare domanda l’universo ma fare dei processi che ci aiutano ad alzare la vibrazione.
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