La Creazione della realtà
Dove sbagliamo nella creazione della realtà ed é importante la nostra parte in ombra?. Puoi leggere questo articolo o guardare direttamente il video qui per essere consapevole della creazione dei tuoi desideri.
L’equilibrio
L’equilibrio è la creazione della realtà: avviene quando osservando il mondo, anche quando vedo qualcosa che non mi piace, non mi sconvolgo e decido consapevolmente di andare dentro di me e ristabilire un equilibrio. Non credo a quell’illusione che vedo fuori, ritorno dentro di me a creare l’energia che voglio invece proiettare fuori.
Quando sono troppo proiettato nella realtà esterna vivo nell’illusione, se mi chiudo dentro di me senza guardare il mondo e mi immagino che sia perfetto e non ci siano guerre vivo comunque nell’illusione.
Il giusto equilibrio è quello di guardare fuori e costantemente chiedersi: cosa posso imparare da tutto questo? Se ritorno dentro di me perché ad esempio ho visto qualcosa che non mi piace, è importante chiedersi come mai ci sia questa disarmonia.
Breve aneddoto sull’illusione
Mi viene in mente un piccolo esempio personale. Quando ero bambina mi si diceva spesso che ero una grande ottimista e che quindi avrei sofferto nella vita, perché sarei stata disillusa molto spesso. Io non ci ho mai creduto, ho detto sempre: “Ma io vivo benissimo così”.
Quel tipo di ottimismo veniva visto come un possibile rischio di illusione, di credere che tutto sia bello finché non ti arriva qualcosa di molto brutto nella vita.
L’ottimismo per creare la realtà
Con l’ottimismo, che ora chiamo vibrazione alta, cioè la capacità di vedere sempre il lato positivo nelle cose anche quando si manifestano degli eventi negativi, ci porta a vedere e cercare la lezione dietro all’evento negativo che ferisce.
Se sono pessimista e prevedo il peggio, secondo voi, cosa succede? Mi accadrà la versione peggiore, perché è quella a cui ho dato energia.
Se invece sono ottimista, mi concentro sulla versione migliore di quello che desidero veramente, a quel punto metterò energia positiva sul fatto che questo succeda. Nel momento in cui questa cosa non succede, so che io creo la mia realtà e quindi non dico, e rifletto su cosa abbia sbagliato nella creazione della mia realtà: probabilmente la mia vibrazione non era abbastanza alta.
Il nostro atteggiamento crea l’illusione
Non perdo la fede o la fiducia, mi chiedo costantemente dove ho sbagliato, perché la mia fede incrollabile è che io ho il potere di crearla. Questo non vuol dire che l’idea di ciò che io volevo creare è sempre giusta e corretta, magari il mio errore è anche quello di voler creare qualcosa che non era nel mio destino.
Invece di affidarmi e seguire il flusso della vita ho voluto forzatamente credere e spingere creando una grande resistenza nonostante i messaggi dell’universo, qualcosa che non era nel disegno divino, ero fuori dal disegno e allora in quel caso faccio una presa di coscienza di cosa ho sbagliato.
Spesso e volentieri sbagliamo, perché insistiamo su una mia visione che non era supportata dai segni dell’universo, che magari non era il nostro destino e non l’abbiamo capito in tempo. È il nostro atteggiamento che crea l’illusione o la disillusione.
Correggere il percorso
Oggettivamente non esiste l’illusione e la disillusione. Ho visto delle persone creare delle robe impossibili da credere, persone partite poverissimi che hanno creato degli imperi, persone che non si capisce come hanno fatto a cancellare tutte quelle convinzioni limitanti che avevano dalla famiglia e sono riuscita a liberarsi da tutti questi vincoli e hanno fatto delle cose straordinarie.
Queste persone non hanno mai pensato di illudersi, hanno fermamente creduto in un progetto e lo hanno perseguito con forza e con fede, e tutte le botte sulla testa che hanno preso non le hanno chiamate disillusione non hanno detto “mi sono illuso”, hanno detto “ho sbagliato strada, cambio subito”.
È come se fossi su un percorso. Voglio andare a Roma, mi accorgo che ho preso una deviazione lunga, a un certo punto mi rendo conto che ho sbagliato strada e dico, “ho sbagliato strada” e torno sulla strada giusta, ma non dico mi sono illusa di andare a Roma, continuo ad andare a Roma, è quello che voglio.
Riconoscere la nostra parte in ombra
Non so se a voi è mai capitato di sentirvi strumenti nell’universo nel fare male a qualcuno involontariamente, a me è capitato molte volte, mi sono resa conto che ho ferito delle persone però sentivo che quello che avevo fatto, faceva bene a quella persona. Avevo questa intuizione dentro di me, sentivo un attimo di senso di colpa e poi però capivo che in realtà quella persona stava crescendo grazie a questa cosa che aveva sofferto a causa mia.
Spero che anche voi abbiate il coraggio di riconoscere che non siete tutti buoni, perché le persone più pericolose sono quelle che pensano di essere soltanto buone, perché non stanno guardando la loro parte oscura. La nostra crescita avviene attraverso l’integrazione la comprensione di ciò che c’è di oscuro.
Ricordate cosa diceva Carl Gustav Jung che se noi non vediamo la nostra ombra, essa poi ci possiede e quindi alla fine agisce al nostro posto e ci farà vivere delle esperienze durissime.
Comprendiamo quali sono le nostre parti in ombra, amiamole, elaboriamole, cerchiamo di integrarle, di conoscerle, invece di nascondercele e di metterci la maschera del buonismo totale, riconosciamo la nostra parte dura e difficile, una parte che semplicemente non vediamo di noi e che gli altri non amano tanto.
Quando non accettiamo il male, in realtà stiamo creando una situazione assolutamente illusoria di protezione di quello che siamo e di volontà assoluta di non cambiare noi stessi, che ovviamente ci farà molto male, perché prima o poi saremmo costretti ad accettare queste cose.
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