Karma Familiare - Esercitazione
In questo articolo parliamo di Karma Familiare con gli esempi di due persone diverse: una nata nel 1955 e l’altra nel 1969. Impareremo inoltre a capire qual è il personaggio della nostra famiglia da cui siamo più irretiti.
Persona nata nel 1955
Ho osservato il tema natale di una persona nata nel 1955. Il karma di questa persona è legato alla comprensione della vecchiaia, all’allontanarsi dalla vitalità della gioventù per capire quali sono i problemi e dolori, ma anche la saggezza della vecchiaia. Se uno ‘la vive bene’, in qualche modo si risolve il karma: si può vivere la vecchiaia come saggezza. Se il karma non viene risolto si vive la vecchiaia come dolore e decadimento.
Ho individuato in questa persona l’esigenza di ricercare una situazione femminile, di una nonna che è possibile che abbia avuto delle storie di tradimento e qualche figlio illegittimo. C’è un tabù colossale, un segreto grosso che probabilmente non è neanche stato mai rivelato.
È probabile che non potremo identificarlo con certezza con questa persona, perché la scelta di questi avi -che possono essere anche di parecchie generazioni indietro- è stata quella di eliminare il bambino; quindi, questo bambino potrebbe essere stato ucciso, oppure tenuto nascosto, fatto apparire non come un figlio, come qualcosa che è venuto da un’altra parte e in qualche modo questo bambino non ha potuto avere una vita normale e chiaramente creando un buco nella famiglia.
Quando qualcuno non viene riconosciuto, viene emarginato e si crea un karma molto importante, che è come un buco di amore che deve essere coperto da quelli che vengono dopo.
Cosa può succedere alla persona del 1955 nella vita attuale
Questa persona è come se fosse venuta qui per imparare a riempire questo buco di amore in qualche modo, ad esempio con atti buoni. Può esserci l’incapacità o la non voglia di fare figli oppure fare figli con i quali sì hanno dei problemi grossi, che vengono nascosti o che scompaiono, che vi abbandonano. L’origine dell’infelicità con un figlio è da ascrivere all’avo che ha tolto la vita o la vitalità a quel figlio antico.
Persona nata nel 1969
In questo caso invece abbiamo una situazione completamente diversa, la missione di questa persona dice “valorizza te stessa di più, smettila di dedicarti agli altri, occupati di te, della tua crescita spirituale invece di essere troppo disponibile e troppo dedicata alla famiglia”.
Il karma familiare è collegato a qualche nonno o nonna che ha perso dei fratelli o dei figli che in realtà voleva, ma che gli sono stati tolti, e che quindi ha vissuto una sofferenza atroce per la perdita di questa persona/e.
Cosa può succedere alla persona del 1969 nella vita attuale
In questo caso c’è un discorso completamente diverso: c’è la possibilità di avere un figlio o un fratello, potrebbe esserci una situazione in cui il fratello o figlio è molto presente, molto vicino, addirittura troppo, e che è talmente forte, potente, presente che mette sotto la madre. Come se questo fratello o figlio dovesse acquisire un’importanza per compensare il karma passato: deve occupare pienamente questo spazio che è stato negato e addirittura magari sconfinare nell’eccesso.
Come capire e collegare la nostra storia con il karma familiare
Fa’ sempre un po’ piacere capire con quale avo siamo collegati. Se non conosciamo la storia della famiglia, può succedere di ricordare o andare a farsi raccontare la storia della persona cui siamo collegati: ascoltate con attenzione, sentite se dentro di voi la storia di un determinato avo risuona – è molto probabile che mi arrivino sensazioni di famigliarità se è un personaggio a cui siamo legati karmicamente.
Quando incomincio a capire che la mia sofferenza karmica ha una finalità inizio ad evolvere e a portare luce.
Accettare il karma
Per far sì che la mia sofferenza porti luce, devo elaborarla, non posso soffrire e basta, fare la vittima. È sempre molto importante quando ci sono situazioni che ci procurano sofferenza che non comprendiamo, cercare di andare a fondo oppure semplicemente dire “anche se non so qual è il karma che mi ha portato qui io lo accetto”.
Nel momento in cui ci mettiamo nella condizione di accettazione di questo debito da pagare e ci impegniamo a trasformare questa situazione negativa, smettiamo di fare le vittime.
Quando non accusiamo incominciamo a capire che siamo noi che attiriamo anche inconsciamente le situazioni e che c’è dietro un motivo più grande che magari non riusciamo a capire.
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