

I Pianeti del karma, guardiani del Destino
Non è colpa dei pianeti del destino
La premessa fondamentale a questo discorso è che i pianeti di per sé non ci fanno nulla. Noi li leggiamo come simboli che rappresentano il nostro Universo Interiore e quindi rappresentano per analogia alcune funzioni del nostro corpo e della nostra psiche.
Quando diciamo “Saturno fa questo e quello”, intendiamo dire “il principio archetipale collegato simbolicamente a Saturno, che agisce dentro di noi, fa questo e quello”, sempre secondo la legge “così in alto, così in basso”. Questi pianeti noi li esaminiamo come se fossero fuori di noi, per imparare come gli stessi principi agiscono dentro di noi.
Pianeti e chakra
In Astrosofia per evidenziare questo concetto, i pianeti sono stati associati ai principali chakra o centri energetici del nostro corpo, che sono collegati ai vari corpi sottili (energetici, invisibili) che circondano il nostro corpo fisico, visibili a tutti solo con speciali strumentazioni.
Ogni strato o corpo sottile della nostra aura è associato a un chakra e quindi a un colore dell’arcobaleno. Nella figura si vede come ogni strato o corpo sottile sia collegato a uno o due pianeti (quando un colore ha due pianeti associati, ci si riferisce al chakra anteriore e al chakra posteriore).
I pianeti lenti (Saturno, Urano, Nettuno e Plutone) sono tutti collegati ai corpi sottili superiori, quelli che rappresentano espressioni della coscienza collegate alla percezione, visione e connessione con il Tutto (i colori dal blu al rosa-violetto), che associamo al piano spirituale. Sotto il piano spirituale abbiamo il piano dell’anima o astrale (colori verde-giallo) e poi il piano fisico (colori rosso-arancione), a cui appartengono i pianeti più vicini alla Terra.
La crisi come occasione di miglioramento
Il funzionamento debole di un chakra e il suo grado di apertura/chiusura può determinare diversi gradi di difficoltà nella nostra vita. Quando i pianeti lenti creano difficoltà, queste difficoltà servono per migliorare noi stessi: noi cresciamo attraverso le crisi, se tutto andasse sempre bene non avremmo lo stimolo a migliorarci, saremmo sempre uguali e non faremmo nulla per evolvere.
Appena sperimentiamo una difficoltà possiamo chiederci: “Come mai è successo?” “Perché sto male?” “Cosa posso imparare da tutto ciò?”
Attraverso questo apprendimento otteniamo un miglioramento nella nostra vita perché aumentiamo la nostra consapevolezza. Modifichiamo alcune credenze che non ci servono più, abbiamo una maggiore coscienza delle cose, ed impariamo a gestire la nostra vita invece di subirla.
E se tutto andasse sempre bene?
Se non ci fossero sfide vivremmo in un paradiso terrestre e non desidereremmo fare nulla. Saremmo in uno stato costante di contemplazione, ma allora che cosa saremmo venuti a fare sulla Terra senza spinta al miglioramento, all’autoconoscenza, al sentirsi meglio, ad alzare la nostra frequenza?
Proviamo anche a rovesciare i termini e a riappropriarci del nostro potere: se noi fossimo capaci di vivere in uno stato di costante contemplazione della realtà e la accettassimo così com’è, tutto andrebbe sempre bene, perché siamo noi a creare la nostra realtà. Simbolicamente questo significherebbe essere capaci di vivere sempre posizionati nel punto centrale del tema natale, senza mai identificarci in nessun segno e nessun pianeta.
Più le persone acquisiscono consapevolezza, meno sono soggette alle influenze della “realtà” esterna, perché imparano a gestirla, potremmo anche dire che imparano a gestire i pianeti del destino e a manifestare le energie “necessarie” nelle modalità che preferiscono (libero arbitrio).
Luce e ombra nello spirito
L’espressione più importante dell’ombra spirituale è data dalla mancanza di consapevolezza. Tuttavia questo tipo di ombra non è visibile nel Tema Natale. Possiamo dedurre che quando parliamo di ombra spirituale siamo fuori dal campo di azione del destino e entriamo nel mondo del libero arbitrio: la quantità di luce che portiamo nella nostra vita dipende da noi, solo da noi. La nostra scintilla divina potrà essere da noi tenuta a fiamma bassa o altissima e questo non è scritto nel tema natale.
Il destino determina il tipo di esperienze e anche quando le viviamo, noi possiamo decidere come reagiamo e che cosa impariamo da esse. Come conseguenza della nostra reazione, aumenteremo o diminuiremo la nostra consapevolezza, ovvero la nostra luce spirituale.
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Il compito dei pianeti guardiani del destino
Abbiamo visto nel in questo articolo come puoi comprendere la missione della tua vita, cioè ciò che sei venuto a imparare sulla Terra. In particolare con gli esercizi hai potuto definire meglio quali sono le qualità da apprendere in termini energetici definiti dal segno zodiacale nel tuo Nodo Nord e in quale settore della vita ti si richiede di imparare ad esercitarle.
Per esempio un Nodo di arrivo in 9 casa in Capricorno indica la necessità di evolvere al di fuori del nucleo protettivo (Cancro) del piccolo mondo di paese da cui si proviene (3 casa) e andare verso il fuori, l’estero (9 casa), imparando a essere freddo e distaccato e ad abbandonare ciò che non serve (Capricorno).
Tramite i pianeti guardiani del destino l’Universo si assicura che tutti noi seguiamo la nostra rotta e non creiamo caos pensando di andare dove ci pare.
Pensa per un attimo che cosa succederebbe se la Luna decidesse di smettere di ruotare intorno alla Terra… Tutto l’Universo segue regole ferree e nulla accade per caso, quindi anche noi siamo immersi in questo grande ordine e non possiamo sfuggire a queste regole. L’aspetto interessante è che se ci lasciamo andare al flusso, raggiungiamo facilmente il nostro scopo.
I pianeti karmici come navigatori satellitari
Ciò che ci fa stare male è la nostra resistenza ad accettare il nostro destino. Appena lo accettiamo, ci fidiamo e ci abbandoniamo, tutto fluisce e sentiamo la gioia. Le nostre azioni diventano ispirate e portano successo.
Nell’astrologia tradizionale esiste il concetto di pianeta malefico, che porta disgrazia. Come abbiamo visto le sfide della vita spesso portano ad un miglioramento. I pianeti del destino infatti sono i nostri guardiani, sono i nostri alleati, perché ci segnalano quando stiamo perdendo la rotta. Sono il nostro navigatore satellitare!
I pianeti del destino possono creare delle situazioni di difficoltà, attraverso queste prove la coscienza si espande, apprende che non siamo vittime delle situazioni ma che inconsciamente le abbiamo attirate, che possiamo prendere in mano la nostra vita e gestirla.
Se stai andando nella direzione del tuo destino ti favoriscono e ti aiutano, se stai andando fuori rotta ti danno una strigliata come una mamma amorosa che vuole impedire al figlio di toccare il fuoco. Se il bimbo capisce impara subito e si evita un dolore, se insiste e tocca il fuoco, imparerà col dolore.
I quattro pianeti guardiani del destino
SATURNO
Governa il Capricorno ed è affine agli elementi terra-acqua. È il guardiano che agisce tramite la forza di gravità. Ti dà o ti toglie massa, materia, ovvero tutte le cose e le persone materiali (beni, soldi, impieghi, viaggi, clienti, fidanzati). Aumentando la gravità attiri più cose materiali, diminuendo la gravità le allontani da te. Saturno regola la quantità di cose materiali che hai. Il suo movimento è la separazione e la cristallizzazione.
- Se il percorso dei Nodi va verso i segni di Pancia, che sono fisici, tendenzialmente Saturno aumenterà i possessi materiali della persona, che ha il destino di imparare a gestire cose terrene
- Se va verso i segni di Cuore, favorisce l’apprendimento delle relazioni e la gravità agisce in funzione del segno del Nodo di partenza:
- da Ariete a Bilancia e da Toro a Scorpione – toglie massa – per imparare a condividere i beni materiali con gli altri
- da Pesci a Vergine e da Acquario a Leone – aggiunge massa – per imparare a rendere concreti e utilizzabili socialmente le emozioni e i concetti spirituali.
- Se va verso i segni di Testa o spirituali, Saturno tenderà a togliere possessi materiali o relazioni per favorire l’apertura alle tematiche spirituali.
Ripetiamo il nostro mantra: siamo tutti unici e speciali, c’è chi sta imparando a distaccarsi dal mondo materiale e chi invece sta imparando ad accettarlo e ad amarlo. Saturno ha il compito di tenerci sulla rotta, come possiamo chiamarlo malefico?
Un faticoso talento
In termini di alfabeto astrosofico la sua posizione nella casa e nel segno ci indica ciò di cui ci sentiamo privati (o che abbiamo in eccesso e ci crea un peso), che richiede una costante attenzione: “Io sento la mancanza di” oppure “Io lavoro molto per” e ci indica dove sperimentiamo la mancanza o il peso per ottenere la corretta struttura della materia.
Attraverso questa attenzione impareremo molto e solitamente in quel settore svilupperemo il nostro principale talento, ma continueremo ad avere la sensazione che lì le cose non funzionino come vorremmo e lì disperderemo molta energia, faremo fatica, lo vedremo come un buco nero che assorbe costantemente attenzione.
Il “veto” di Saturno è il divieto tassativo di unire la proprietà e la gestione di ciò che viene rappresentato dalla casa in cui si trova. L’esempio più facile riguarda la seconda casa: chi ha Saturno in seconda casa non potrà gestire i beni e il denaro che possiede ma dovrà affidarli alla gestione di terzi, oppure non abitare nella casa di proprietà. Non rispettare il veto di Saturno equivale a voler mettere la mano sul fuoco a tutti i costi. Rispettarlo consente all’anima di apprendere il necessario distacco e quindi di restare sulla rotta.
URANO
Governa l’Acquario ed è affine agli elementi aria-fuoco. È il guardiano che utilizza l’elettricità, la scossa elettrica, cosi come Saturno usava la gravità. Il suo movimento è l’oscillazione (= frequenza, suono, musica). Agisce attraverso il trauma, il cambiamento repentino. Improvvisamente ti succede una cosa che ti cambia la vita, completamente e inaspettatamente. Può essere un trauma perché perdi qualcosa o qualcuno di importante, ma può anche essere una proposta di lavoro fantasmagorica che cade dal cielo o un’idea improvvisa e geniale. Qualsiasi cosa purché inaspettata. Anche Urano, come gli altri pianeti karmici, distrugge solo quando viene opposta resistenza al cambiamento.
Nell’alfabeto astrosofico il segno e la casa dove si trova Urano indicano dove e come “io sperimento il cambiamento” oppure “io cambio repentinamente”, dove sperimento i traumi per ottenere maggiore libertà.
NETTUNO
Governa i Pesci ed è affine agli elementi acqua-terra. È il guardiano che utilizza la forza del magnetismo e il movimento della rotazione (danza). Dà ispirazione e agisce attraverso la nebbia. Con la confusione dapprima dissolve lentamente tutto ciò che sembra definito e organizzato, eliminando i confini. Poi ci costringe a chiederci che cosa vogliamo veramente e ci spinge ad aprirci a un livello superiore di consapevolezza e di visione della realtà dal “piano superiore”. A quel punto la confusione svanisce e diventa connessione, senso di appartenenza, senso di fare una cosa grande, di essere in allineamento totale con il movimento dell’Universo (l’Amore incondizionato) e quindi di seguire il flusso, di adempiere completamente al nostro compito. Jung lo ha associato all’inconscio collettivo, ai sistemi di credenza e al senso del sacro.
Nell’alfabeto astrosofico il segno e la casa dove si trova Nettuno indicano dove e come “io idealizzo, io amo, io credo” oppure “io sono confuso, ho paura di”, dove sperimento la dilatazione e la dissoluzione dei confini per raggiungere l’unità.
PLUTONE
Governa lo Scorpione ed è affine agli elementi acqua-terra. È il guardiano che utilizza la forza radioattiva e il movimento dello sdoppiamento. È temuto perché è il guardiano della vita e della morte. Può anche segnalare una morte fisica, ma in generale agisce secondo il ciclo naturale della natura vita-morte-rinascita (o riproduzione), che si applica a tutti i livelli. L’insegnamento di Plutone è imparare a voltar pagina, le cose prima o poi finiscono e ne iniziano altre nuove. Il cambiamento è una costante dell’Universo che è in continua espansione, quello di Plutone è un cambiamento attraverso la trasformazione lenta e inesorabile, come la goccia che scava la roccia. Plutone è al confine del sistema solare e protegge il mondo conosciuto dal mondo sconosciuto, controllando tutto ciò che entra nel sistema. Così come Nettuno usava la nebbia, la confusione, Plutone utilizza il dubbio come strumento evolutivo: questa cosa a me sconosciuta farà bene? Sto qui o cambio? Penso a me o agli altri? Per riportarti sulla rotta ti obbliga a far morire qualcosa per riaprire qualcosa di nuovo immediatamente dopo, a un livello superiore.
Nell’alfabeto astrosofico, il segno e la casa dove si trova Plutone indicano dove e come “io conosco profondamente” oppure “io mi fisso, io controllo o mi sento controllato” e dove sperimento il dubbio per raggiungere maggiore profondità.
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