La maggior parte degli astrologi e dei siti di astrologia utilizzano il sistema più diffuso, quello di Placido. Esistono modi diversi per calcolare le case cioè i settori della carta.

La domificazione (casa=domus in latino) e in base al metodo usato può accadere che le case siano più o meno ampie e che inizino in segni diversi.

Non qui il luogo di entrare in questioni tecniche per spiegare i vari sistemi per fare questi calcoli, quello che consiglio è di sceglierne uno e mantenerlo.

Per i temi qui presentati ho scelto il sistema di Placido perché è quello più usato e lo trovate in automatico sui siti che consiglio: se fate la carta con astro.com senza modificare le impostazioni di base, viene utilizzato il sistema di Placido.

Il sistema di domificazione Placido

Questo sistema divide le fasi dei movimenti planetari e stellari sopra e sotto l’orizzonte in parti di uguali dimensioni. Un pianeta sulla cuspide della dodicesima casa

Ad esempio, ha già superato 1/6 del cosiddetto arco temporale diurno, un pianeta sulla cuspide dell’undicesima casa 2/6, un pianeta sul Medio Cielo 3/6 o metà del suo arco diurno etc. 

Le case sotto l’orizzonte dividono il cosiddetto ‘arco notturno’ delle stelle e dei pianeti.

Quindi il sistema di domificazione Placido suddivide i movimenti celesti ed è conseguentemente considerato un sistema ad orientazione temporale. Per motivi matematici, il sistema di domificazione Placido non può essere calcolato per regioni al di là dei circoli polari. 

Il sistema di domificazione Placido prende il nome dal monaco e matematico italiano Placido de Titis (1603-1668) ma fu inventato dall’astronomo e matematico Giovanni Antonio Magini (1555-1617).

Leggi le caratteristiche dei segni zodiacali e la personalità qui

Il sistema Campano

Il sistema di domificazione Campano suddivide lo spazio celeste sopra e sotto l’orizzonte in dodici segmenti uguali. L’asse è definita dall’orizzonte e segue un allineamento nord-sud. 

Quindi la suddivisione in dodici segmenti viene effettuata lungo il ‘primo verticale’, vale a dire il grande cerchio che passa per il punto est, lo zenit, il punto ovest e il nadir. I punti dove i segmenti intersecano lo zodiaco formano le cuspidi del sistema di Campano.

Il sistema di domificazione Campano suddivide lo spazio e viene quindi considerato un sistema di domificazione ad orientazione spaziale. Il sistema di domificazione prende il nome dal matematico italiano Campano di Novara(1220-1296). (Fonte: astro.com)

Alcuni grandi astrologi come Renzo Baldini lo preferiscono al sistema di Placido per dare peso all’aspetto spaziale.

Perché non cambiare il sistema di domificazione?

Una volta che avete scelto un sistema non cambiatelo più perché la questione non è tanto quale di questi sistemi è giusto e quale è sbagliato (non troverete risposta) ma trovarne uno e usarlo sempre. ù

In fin dei conti la lettura della carta funziona con tutti i sistemi, ci sono dei sistemi totalmente diversi dal nostro che funzionano egregiamente: gli indiani usano un’ astrologia basata sulle costellazioni e non sui segni zodiacali che funziona benissimo.

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È come parlare le lingue straniere: se decido di usare una lingua per trasmettere un concetto, scelgo la lingua , per esempio il tedesco o l’inglese e una volta che ho scelto, tutta la mia frase e tutto quello che io scrivo sarà in quella lingua, se incomincio a mischiare parole di una e dell’altra nessuno capirà più niente.

Anche l’astrologia è un linguaggio quindi scegliamo un sistema di domificazione e restiamogli fedeli. Quando avete deciso seguite quella linea e vi arriveranno le indicazioni giuste: il mondo dello Spirito parla qualsiasi lingua.

Siamo noi che abbiamo bisogno di una lingua per comunicare e se diciamo io voglio parlare questa lingua, le informazioni ci arriveranno corrette in quella lingua, quindi non ci preoccupiamo della scelta del sistema, ma impariamo a fidarci di quello che stiamo utilizzando.

Ci sono astrologi che hanno fatto i confronti tra i vari metodi e poi alla fine hanno dovuto scegliere un metodo e andare avanti con quello perché i vari confronti non hanno portato a conclusioni utili e hanno impedito l’atto di interpretare.