

Missione nella vita: accettare l’autorità e le piccole cose. L’esempio di Michela
Una serie di video di lettura del tema natale per individuare e descrivere lo scopo che l’anima ha stabilito in questa vita.
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Vediamo qui l’esempio di Michela, che ha la missione di scoprire l’altro e i suoi bisogni
Guarda il video qui:
La missione
Buongiorno Michela riguardo al tema della tua missione diciamo che ci può essere stato un problema con l’accettazione dell’autorità e delle figure maschili, sono state quelle che in qualche modo ti hanno portato ad avere le tue prime lotte, i tuoi primi combattimenti, perché imponevano delle regole (poteva essere già il papà).
In generale, nei rapporti con il sesso maschile ci potrebbe essere questo tipo di problema, ricordati che è questa la ferita dell’autoritarismo, che tra l’altro lo abbiamo anche già vista con un’altra persona che è Filomena, quando vedrai il video di Filomena, noterai che c’è qualcosa in comune, anche se nel tuo caso è diversa la modalità, perché tutti siamo diversi, soprattutto dove tu sperimenti questa cosa per te è diverso.
Questa tensione con il maschile è fondamentale, perché sei alla ricerca di un riconoscimento da parte del maschile, che è quello che a te manca, cioè ti senti poco apprezzata per le tue doti lavorative e di affermazione sociale.
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E’ qualcosa però che fa parte del tuo percorso, perché alla fine venendo in questo mondo in questa terra qui, le gerarchie ci sono, ci sono anche in campo spirituale, però sono basate su elementi diversi, sulla nostra capacità di essere luminosi, quindi una gerarchia più facilmente accettabile: perché uno è più alto di te?, uno più alto di te sulla terra potrebbe essere anche uno molto meno luminoso di te, in cielo no.
Potrebbe essere anche una persona che ha tanto da sistemare, che magari non è in grado di essere autorevole, ma che impone l’autorità con le maniere forti e questo chiaramente ti fa stare male. Il lavoro è stato deciso dalla tua anima, quindi se lo vedi così, non significa che è sbagliata la persona o c’è qualcosa che non va nella situazione, significa che quella situazione tu, inconsciamente, l’hai attirata, l’hai creata, perché lì per te c’è qualcosa da imparare.
Che cosa possiamo imparare in questi casi?
La prima cosa che possiamo imparare è che se vogliamo risolvere un problema che ci troviamo di fronte a noi, col maschile, con l’autorità, il primo passo è quello di accettarlo.
Fino a quando noi sentiremo questa repulsione verso quella situazione o accuseremo gli altri di essere troppo autoritari o di essere troppo.. di dare troppa importanza a certe cose che non sono importanti, o che non sono abbastanza capaci per essere il nostro capo, per cui magari diciamo: “ma come fa a fare il capo, ma ne so più di lui!…” e finché siamo in questo tipo di relazione, di battaglia con questa situazione, non evolviamo, perché stiamo dando la colpa all’altro invece di cercare in noi il meccanismo che scatena tutto questo.
Il modo per superarlo è quello di integrarlo e amarlo, quindi noi in qualche modo quando ci troviamo qui, possiamo dire “ecco questa è una prova, la mia prova, avere di fronte qualcuno che mostra la sua autorità…”
Come supero questa prova?
La supero capendo che ha un messaggio per me, che non è lui cattivo, che non mi vuole far del male. Allora il messaggio è quello della tua anima, la tua anima vuole che tu in questa vita impari cosa sono i ruoli sociali, ma soprattutto che ti distacchi da una ricerca di progetti fantasmagorici internazionali, che sono quelli che già hai vissuto, e che ti dirigi nella direzione di una vita privata più semplice dove tu diventi… (se posso dire un termine che non è femminista, ma cerca di capirmi) più mansueta.
Cioè che un po’ di più ti puoi integrare nella società, perché la tua anima chiede che tu ti integri in questa società, che tu ti integri in queste regole, non che le rifiuti perché te le propone un uomo.
L’accettazione è attraverso: “io accetto ciò che ho scelto come anima, di capire queste regole, di entrare in questo mondo, in questa società che è fatta così, anche se non sono d’accordo, ma imparo ad amarla perché io sono portatrice di un cambiamento, di un’evoluzione e posso portare questo cambiamento, questa evoluzione solo se io entro nel sistema”.
Perché da fuori io faccio l’anarchica che tiro le bombe e scopro che non c’è modo di cambiarlo, oppure io posso cambiare dentro di me e per cambiarlo da dentro devo essere parte di questo sistema.
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Quindi accetto queste regole anche se mi sembrano stupide, accetto questi concetti, cerco di amarli e di sentire che io spiritualmente sono forte e posso quindi amare anche cose che non mi piacciono.
Dal punto di vista umano, ho bisogno di imparare qualcosa, che è riconoscere l’autorità, riconoscere l’autorità negli altri e anche in me stesso. Se tu fai bene questo lavoro di amare chi ti dà autorità e cominci a diventare tu più autoritaria, perché l’energia poi si scambia, invece di mettere il muro, il rifiuto a quello che devi diventare, tu puoi diventare autoritaria, anzi meglio, autorevole.
La realizzazione
A quel punto tu diventi una donna felice perché la tua autorità si vede, la tua anima è contenta perché hai raggiunto lo scopo di capire che cosa si tratta e la tua vita si semplifica. In questo c’è anche la missione di andare verso la vita privata perché in realtà la richiesta non è quella di avere un successo di pubblico sul palco, come superstar, oppure come una donna che fa carriera internazionale, ma è piuttosto diventare autorità in un luogo più piccolo, più vicino a casa, tu puoi diventare il sindaco del tuo paese, non devi diventare la star internazionale e poi soprattutto c’è il settore verso cui tu ti dirigi, anche quello molto bello, della famiglia e dei figli io non so, tu sei abbastanza giovane però hai figli? Michela: “no”
E’ possibile che questo dipenda dal fatto che tu rifiuti un po’ questa idea che ti sembra di metterti un po’ in gabbia costruendo famiglia, che ci sta, perché fa parte dell’ombra di questo tipo di missione quindi qualcosa che ti spaventa, che ti fa dire: “io non vado a sacrificar me stessa così”.
Michela: “è vero… i figli, la società, le altre donne e quasi un po’ anche la famiglia” sei condizionata, sì certo però tu ricordati che la tua anima vuole questo e c’è un bellissimo di disegno che ti porta lì, per cui tu il giorno che sei pronta per questo, (e qui azzardo una piccola previsione non richiesta, ma già l’anno prossimo e i prossimi due anni saranno già quelli molto buoni in questa direzione)
Michela: “grazie” se succede accoglili con gioia perché sarà un’esperienza per te meravigliosa, cioè sarà un’esperienza che dirai “ma perché pensavo fosse tutto male invece mi ritrovo che è la cosa più bella della mia vita”. Michela: “che bello”
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Accetta l’autorità e diventi autorità come mamma, diventi autorità come compagna, diventi autorità come sindaco del tuo paese, è vero che tu hai questi sogni di viaggiare, di stare fuori, di andare via, di stare via l’hai fatto? Michela: “si,vedere il mondo” l’hai già fatto nella tua vita? Michela: “solo in Europa fuori dall’Europa no” però sei riuscita un po’…
Questo stare in viaggio è per te come stare a casa, come essere nel tuo ambiente… Michela: “ci sono dei momenti in cui mi piace molto stare in casa sono anche una solitaria però ci sono invece degli altri momenti in cui ho bisogno dei momenti di fuga, di di cambiare aria, di vedere cose nuove, perché magari mi stimola vedere e conoscere cose nuove quello è una cosa che mi entusiasma”
Ricordati che questo è il tuo passato, non è che non puoi viaggiare, però non deve essere una forma di vita, può essere qualcosa che fai saltuariamente..
Michela: “ho capito cosa intendi che può essere il viaggio e ho anche il desiderio di un viaggio con un compagno” però se è per la vita privata sicuramente va benissimo perché la direzione è proprio la vita privata, ascolta una cosa, ma tu quando mi annuivi sul discorso autorità, hai sofferto molto il tema delle autorità del maschio Michela: “si, di mio padre” ci arriva da subito, arriva sempre prima dal genitore il tema, chiaro Michela: “e poi anche nell’ultima relazione che ho avuto effettivamente lui aveva un ruolo abbastanza severo autoritario” .
Consigli e suggerimenti
Adesso devi cercartene qualcuno e incominci da subito a lavorare sull’accettazione del ruolo, cioè a te quello che ti può far male è un eccesso di ideologie femministe perché vuol dire io faccio tutto da sola, se vuoi una vita di coppia Michela: “io invece mi sembra di vivere, che devo fare tutto da sola, devo farcela da sola, non devo avere…”
L’idea è quella di andare verso l’altro, di aprirti all’altro e di aprirti però accettandolo anche nei suoi difetti, perché per costruire una relazione di coppia c’è chiaramente bisogno di venirsi incontro, ma l’obiettivo vero non è tanto la relazione di coppia, per la quale vedo da altre situazioni che ci possono essere delle difficoltà.
Anche lì c’è un karma particolare, ci sono delle cose che potrebbero essere analizzate meglio, adesso non è il momento, ma l’idea è proprio che l’obiettivo più che la coppia in sé è proprio la creatività, la creazione e la prima modalità di creazione ovviamente è quella di creare dei figli poi se vuoi puoi creare progetti, puoi creare idee, puoi creare la tua creatività professionale.
Fondamentalmente tu devi diventare un po come la prima ballerina del teatro di questo paese, di questa città, capisci quello che voglio dire puoi andare sul palco devi far vedere la tua autorità, devi avere un ruolo non è che sei mischiata a tutti gli altri però in un ambito più ristretto, più vicino, più non da viaggiatrice internazionale.
Michela: “forse la vita in una città un po’ più di provincia per me è meglio che in una grande città?” potrebbe, sì, però dipende anche dove tu sei nata se sei nata a Cagliari va bene anche Cagliari e non è che devi andare via da lì perché devi cercarla più di provincia.
Michela: “no, adesso non vivo a Cagliari” e dove vivi ora? Michela: “sono a Lucca in Toscana” non è che sei obbligata a stare dove sei nata, questo no, puoi andare dove vuoi e chiaro che è privilegiata l’Italia, perché la direzione è anche quella di un’energia collegata all’Italia, è molto bello se tu continui a restare in Italia, ti aiuta molto, poi puoi andare in una città che vuoi tu non c’è un’indicazione di restringerti di più.
L’idea però è di stare in un ambiente privato, di costruire un nido con figli, avere una tua base, poi da lì puoi fare quello che vuoi ma l’obiettivo è costruire quello cioè se prima fai quello che vuoi e non costruisci mai il tuo nido, non va bene, devi prima costruire quello e poi ti liberi di nuovo.
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Puoi anche essere più libera e qui c’è molto forte appunto il tema dei figli o comunque dell’ avere una vita privata, quindi dedicati anche un po’ al divertimento. È come se tu in altre vite passassi troppo tempo a occuparti di responsabilità verso gli altri, di cose da fare e quindi hai un po’ responsabilità, non è tanto un senso di responsabilità quando quanto un senso di collaborazione.
Attenzione ai gruppi
Essere in un gruppo che ha degli obiettivi e tutti devono lavorare per l’obiettivo, sempre con un concetto di parità, questo tu ce l’hai innato, è un talento, però tra le idee è anche trovare spazio per i tuoi interessi, per la tua vita privata, può essere la lettura, il cinema, può essere quello che vuoi, però meglio essere un po’ più concentrata su di te e non nel gruppo.
Michela: “non farmi fagocitare dai gruppi di lavoro e gruppi…” Brava, perché il gruppo ti assorbe, ti nasconde, istintivamente tu ti nascondi dietro al gruppo e non hai questa voglia di emergere magari sei di quelli che a scuola non si mettono nel primo banco, stai un po’ dietro però in realtà è importante che tu faccia vedere chi sei alla fine di tutto questo.
Ma per arrivarci puoi accettare quelli che ti fanno pesare il loro ruolo, lì c’è l’accettazione del ruolo degli altri di questa mitica autorità e il passaggio importante è capire a cosa serve l’autorità, a cosa servono le istituzioni.
Dargli un valore positivo tuo anche definito da te, non necessariamente quello che dicono gli altri, però capire che c’è una funzione di conservazione, di mantenimento, di qualcosa e che se siamo tutti liberi – liberi – liberi, poi alla fine si costruisce poco se c’è solo libertà.
Invece c’è un modello dove tu ti puoi sentire anche un po’ più protetta se entri dentro il sistema, perché il sistema ha dei lati negativi, ma anche dei lati positivi, che chi è dentro viene protetto in qualche modo e quindi l’accettazione di queste regole ti dà un po’ di sicurezza. La tua anima ha fatto troppe vite dove non c’era questa sicurezza perché pensava a tutto il resto, adesso ha bisogno di questo, di sentirsi più rassicurata e protetta.
Michela: “sì è vero” allora vai, il primo passo è accettare, chi ti fa arrabbiare prendilo come un insegnante che ti sta facendo vedere dove tu non sei ancora pronta e dove poi lavorare Michela: “ok ho capito grazie” allora va bene, caso mai ci sentiamo in privato, però per il momento penso che hai capito un po’ come può essere applicato poi tu sai dove nella tua vita Michela: “sì mi torna, grazie” ciao cara.
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